Recentemente si è svolto il Secondo Congresso mondiale di space renaissance, movimento culturale di Astronautica umanistica attivo in Italia, Usa e altre nazioni del mondo, fondato da Adriano Autino con diversi esperti areospaziali. Nostra intervista esclusiva per Blasting News.

Verso lo Space Renaissance Tour

Autino, un bilancio sul Congresso Space Renaissance del mese scorso?

Il Congresso si è svolto dal 30 settembre al 2 di ottobre, via skype. Obiettivi: aggiornare la nostra analisi dello stato della civiltà, a cinque anni dal primo congresso mondiale del 2011; impostare il nostro programma da qui al 2020, quando si terrà il Terzo Congresso mondiale.

Ad otto anni dalla fondazione di Space Renaissance abbiamo “sdoganato” la filosofia, dandole dignità rispetto alla scienza ed alla tecnologia, nella space community. Negli Stati Uniti si parla ormai apertamente di space renaissance, a new philosophy for space exploration. C’est ne q’un debut...

Per completare la rivoluzione copernicana, e rottamare finalmente la claustrofobica ideologia del mondo chiuso, dovremo uscire dalla comunità spaziale, parlare alla gente comune neppure informata degli eventi di portata storica che si stanno moltiplicando. Il rinascimento procede da 500 anni, è in atto, contro la devastante crisi globale iniziata nel 2008. Punta decisamente allo spazio, dimensione straordinaria in cui una civiltà di quasi otto miliardi di individui può trovare sbocco.

La risoluzione finale del congresso lancia lo Space Renaissance Tour: nei prossimi quattro anni annuncerà nei cinque continenti la buona novella dell’espansione civile nello spazio.

Space Renaissance e Space X

Autino, sul turismo spaziale, che ne pensa dei progetti avveniristici di Elon Musk di Space X e dell'annuncio di Obama, l'Uomo su Marte entro il 2030?

Il programma di Musk, di portare 100 turisti-esploratori sul pianeta rosso, e la dichiarazione di Obama, sono importanti per l’obiettivo di colpire l’opinione pubblica, e renderla più disponibile a sostenere il rinascimento. Ma la lezione che dobbiamo trarre dal genio di Musk ha una valenza decisamente evolutiva. Per anni, nei nostri simposi e congressi, abbiamo discusso la necessità di abbattere il costo del trasporto terra orbita, mediante lo sviluppo di lanciatori completamente riutilizzabili.

Il passo ritenuto necessario era quello di sviluppare una macchina Single Stage To Orbit (SSTO), una tecnologia non ancora disponibile. Ma Elon Musk ha dimostrato che si trattava di un falso ostacolo: se per andare in orbita ci servono ancora due stadi, perché non riportarli a terra ambedue? Il classico uovo di Colombo! Che permette di abbattere i costi di lancio di ben due ordini grandezza: dai 900 milioni del vecchio monopolio dei razzi spendibili, al mezzo milione dei vettori riutilizzabili!

È questo evento rinascimentale, insieme allo sviluppo di tecnologie dirompenti quali l’additive manufacturing e 3d printing, che rende finalmente possibile il superamento del vecchio paradigma dell’esplorazione spaziale condotta da militari addestrati, in favore di un coerente programma di espansione civile nello spazio geo-lunare.

Recupero dei detriti spaziali, progressiva rilocazione dell’industria e sviluppo di grandi habitat urbani in orbita terrestre e punti di Lagrange Terra-Luna, utilizzo degli asteroidi vicini alla Terra. La colonizzazione di Marte sarà una meta avanzata di tale programma, certamente perseguibile nel corso di questo secolo.