La NASA, con uno straordinario timelaps, fornisce una possibile spiegazione a quello che è un fenomeno piuttosto curioso che si presenta sul suolo del pianeta più studiato al momento attuale, Marte. Definiti ragni, le numerose crepe ramificate che li ricordano sono sotto osservazione da almeno dieci anni, grazie alla tecnologia HiRiSE, High Resolution Science Experiment, una sorta di potente macchina fotografica ad altissima risoluzione in grado di monitorare il cambiamento dei crepacci su suolo marziano.

Come si formano i ragni

Secondo gli scienziati della NASA il polo sud di Marte è costellato da ramificazioni che sono il risultato di anni di erosione, provocata dall’anidride carbonica imprigionata nel sottosuolo che, per effetto di un rialzo di temperatura che scioglie i ghiacci, viene trasformata in gas.

Il gas, sottoposto a grande pressione, crepa lo strato di ghiaccio fuoriuscendo con un’esplosione che trascina particelle di polvere e sabbia provocando così ampie depressioni.

Le ricerche effettuate con il Mars Reconnaissance Orbiter, hanno evidenziato l’aumento delle ramificazioni nel cosiddetto periodo primaverile del pianeta Marte che, con il corso degli anni, diventano veri e propri canali nel suolo.

Il processo di formazione dura 3 anni marziani

Per formare le caratteristiche formazioni definite ragni, occorrono 3 anni marziani ma, come sottolineano gli scienziati, non è ancora nota la loro durata. I ragni infatti si formerebbero tra dune che molto probabilmente, in alcuni casi, per effetto dei movimenti della sabbia, potrebbero ricoprire i crepacci facendoli sparire per sempre.

I canali presenti e visibili al momento attuale potrebbero essere il risultato di erosioni di mille anni di età, consolidati in veri e propri solchi nel terreno marziano. La loro curiosa forma è dovuta ad un nucleo centrale, chiamato pozzo e formatosi per esplosione dei gas sotterranei, dal quale si diramano più crepe che ricordano le zampe di un ragno. Presenti solo nella zona del polo sud del pianeta, i ragni potrebbero quindi essere alla base della formazione di profondi canyon del terreno.