Google si prepara a dichiarare guerra ai contenuti pubblicitari invasivi. A renderlo noto, citando fonti anonime vicine alla società statunitense, è il Wall Street Journal secondo cui Big G starebbe studiando un automatismo in grado di bloccare determinati annunci pubblicitari sul suo popolare browser di navigazione, Google Chrome.

La nuova funzionalità dovrebbe essere in grado di filtrare popup invasivi, video autoplay con annunci audio, timer di conto alla rovescia e altri tipi di pubblicità recentemente definiti inaccettabili dalla Coalition for Better Ads, la coalizione che raccoglie le principali associazioni del commercio internazionale e delle aziende coinvolte in media online, di cui lo stesso Google fa parte insieme a Facebook, The Washington Post e tantissime altre, per seguire e migliorare l'esperienza pubblicitaria online dei consumatori.

Alla base della decisione di sviluppare questa nuova feature, che potrebbe coinvolgere le versioni mobile e desktop nell'arco di alcune settimane, la volontà della compagnia di Mountain View di eliminare gli strumenti di blocco offerti da società di terze parti, una preoccupante tendenza per Big G che nel solo 2016 ha generato dalla pubblicità online oltre 60 miliardi di dollari.

Da quanto sostiene il quotidiano internazionale che ha rilanciato la notizia, il Wall Street Journal, il colosso statunitense non ha voluto commentare l'indiscrezione e non è ancora da escludersi la possibilità che lo stesso possa tornare nei prossimi giorni sui suoi passi, rinunciando di fatto al rilascio definitivo della funzionalità sul browser Chrome, il mezzo di navigazione più utilizzato in Italia e non solo.

Una conclusione completamente errata per gli addetti e osservatori del settore, secondo cui l'inserimento di filtri potrebbe dare a Google un maggiore controllo sulla situazione di blocco degli annunci, oltreché riacquisire credibilità dopo gli avvertimenti lanciati nei mesi scorsi dagli inserzionisti, costretti anche a ritirare i propri contenuti dalla piattaforma a seguito di alcune pubblicità piazzate in concomitanza di contenuti estremisti, offensivi e discriminatori.

In quell'occasione Google glissò annunciando nuove iniziative a salvaguarda degli inserzionisti, che nel breve potranno decidere le tipologie di contenuti a cui associare le loro pubblicità: che sia questa la svolta che tutti attendevano?