Il telescopio spaziale kepler grazie alla sua tecnologia, ottiene sempre nuovi risultati e fa scoperte sempre più emozionanti.Alcune di queste, entusiasmanti ed eccitanti, ma solo parzialmente: si sa di un nuovo sistema solare appena scoperto nelle profondità del cosmo con la novità che un grosso contributo a questa scoperta è stato dato dall'intelligenza artificiale di BigG, cioè Google.Essa ha potuto 'vedere' un ottavo pianeta che agli astronomi era sfuggito, si chiama Kepler 90i, grande il 30% più della nostra Terra e incandescente quanto Mercurio, dalla superficie completamente rocciosa.
Il contributo di Google
Con questa rivoluzionaria scoperta, Google ha dimostrato chiaramente di avere un ruolo di primo piano nella ricerca di nuovi esopianeti elaborando i dati forniti dal telescopio Kepler.Il sodalizio è iniziato nel 2014 quando il telescopio ha iniziato a fornire dati sulla ricerca di nuovi pianeti extrasolari.Iniziò ad arrivare una mole di dati talmente massiccia da subito impossibile da analizzare per gli esperti, che avrebbero impiegato diversi anni a farlo, così le informazioni vennero date in 'pasto' alle reti neurali dell'Intelligenza Artificiale di Google rivelando che l'AI di Big G sarebbe stato uno strumento importantissimo per le future scoperte astronomiche.
Ad avere l'idea di applicare quest'intelligenza artificiale con i dati Nasa è stato l'ingegnere informatico Andrew Vanderburg che si è impegnato ad 'addestrare' la rete neurale di Google inizialmente per riconoscere i cambiamenti nella luminosità delle stelle al fine di riconoscere i pianeti quando transitavano dinnanzi alla loro stella: questa si chiama tecnica del transito.
Ma l'AI di Google non ha scoperto solo questo pianeta, ha trovato anche Kepler-80g e ancora non si sa quanti tesori nascosti si nascondano dentro alla miriade di dati che il telescopio, con il suo occhio ha immagazzinato ad oggi.Fino ad ora gli studiosi della NASA hanno parlato di oltre 2500 pianeti extrasolari, scovati nelle profondità astrali e fra questi la rete neurale di Big G ha ttrovato solo due mondi incapaci, a quanto pare, di ospitare la vita, ma chissà, in un futuro prossimo potrebbe darsi che si riesca a trovare un pianeta capace di sostenere una qualche forma di vita.
Speranza di non essere soli
Il capo del progetto Kepler, Jessie Dotson, ha affermato che negli immensi archivi di dati del telescopio vi potrebbero essere scoperte ancora da conoscere, un vero tesoro per i ricercatori in cerca di ambienti biocompatibili con l'uomo o la vita.