Google, il più grande fornitore digitale di pubblicità su Internet, ha annunciato che a partire da giugno 2018 cambierà la sua politica pubblicitaria per determinati servizi finanziari, incluse le criptovalute. La nuova restrizione sarà applicata, oltre agli spazi pubblicitari presenti sulle piattaforme controllate da Google, come Youtube, Gmail, Android, anche a tutti i siti web che acquistano banner promozionali su Google.

Google come Facebook

La decisione della compagnia californiana arriva dopo le dichiarazioni di Facebook , a gennaio scorso, di voler vietare tutti gli annunci di criptovalute al fine di fermare promozioni ingannevoli e fuorvianti.

Insieme, Google e Facebook, rappresentano la maggior parte delle entrate pubblicitarie prodotte su Internet.

Il breve annuncio presente sulla pagina della politica pubblicitaria di Google non specifica il perché di questa scelta. La società ha affermato che il divieto si applica anche ai contenuti relativi alle criptovalute, come: offerte iniziali di monete, scambi di criptovalute, portafogli di criptovalute e consigli sul commercio di criptovaluta.

L'oscillazione del valore delle monete virtuali

L’impennata del valore di alcune criptovalute come Bitcoin, Ethereum, Ripple ha fatto si che un gran numero di truffatori utilizzassero pubblicità online ingannevoli per raggirare molta gente. Infatti, la pubblicità delle criptovalute è esplosa alla fine dello scorso anno proprio quando i prezzi sono saliti alle stelle.

Un anno fa, ad esempio, un Bitcoin valeva 1.000 dollari, a metà dicembre era volato a quasi 20.000, poi a inizio 2018 è sceso a poco più di 6.000 e oggi vacilla poco sopra i 9.000 dollari.

Negli ultimi mesi le autorità di regolamentazione americane hanno dichiarato che molte delle offerte di monete virtuali erano probabilmente illegali.

Ciò ha spinto verso il basso i prezzi della maggior parte delle valute e attenuato il mercato pubblicitario.

Non è la prima volta che Google decide di vietare annunci pubblicitari

Le limitazioni imposte da Google alla pubblicità delle criptovalute è simile ad altre politiche di limitazione che la stessa azienda ha usato in passato su altre forme di annunci, come la promozione di articoli contraffatti o contenuti sessualmente espliciti.

Entro la fine dell'anno anche Facebook dovrebbe attivare il piano di eliminazione di tutti gli spazi pubblicitari che promuovono le criptovalute.