Whatsapp non ha più alla guida il suo cofondatore Jan Koum, ai vertici dell'app di messaggistica più famosa al mondo acquistata del miliardario Mark Zuckerberg del gruppo Facebook. L'annuncio è arrivato dal diretto interessato che via social ha commentato la decisione scherzandoci su, molto ironicamente. Una scelta che era già nell'aria dallo scorso 2017, verso dicembre, visto che Koum aveva fatto intuire di volersi distaccare dal colosso per una serie di motivazioni. La rivelazione sulle pagine Facebook del cofondatore di Whatsapp è arrivata, come detto, nel segno dell'ironia, visto che da adesso in poi Koum pare avere intenzione di collezionare Porsche raffreddata ad aria.
Lo scontro prosegue su Facebook
Una chiara provocazione, alla quale lo stesso Zuckerberg non si è tirato indietro, rispondendo a stretto giro all'ex socio: Mark ha riferito di essere orgoglioso di aver potuto collaborare con Koum ringraziandolo inoltre per avergli fatto apprendere tematiche importanti inerenti la cifratura dei dati o la capacità di coinvolgere milioni di persone con sistemi centralizzati. Una diatriba che è basata su una discordanza di idee politiche. Whatsapp, fondata proprio da Jan e Brian Acton, è stata indirettamente coinvolta di recente in uno scandalo che ha raggiunto le prime pagine di tutti i quotidiani mondiali: a marzo lo stesso Acton era diventato promotore della campagna DeleteFacebook a seguito dello scandalo Cambridge Analytica per la violazione di milioni di utenze iscritte al famoso social network.
I cambiamenti dopo l'addio di Koum
La presa di posizione, da parte di chi ha ideato il servizio, verso Facebook è arrivata proprio perchè il social network è andato a contrastare le idee di Acton e Koum. E' già stata annunciata una conferenza da parte di Facebook che parlerà proprio dell'applicazione di messaggistica. L'idea è quella di sfruttare Whatsapp per monetizzare, anche in questo caso una scelta politica economica non gradita a chi ha fondato il servizio.
Un altro motivo dunque per i due fondatori di prendere le distanze da chi ha adesso in mano le redini dell'app. Una pessima notizia per chi su Whatsapp pensava di avere i propri dati al sicuro, poichè da sempre sono stati i due fondatori a portare avanti la questione privacy all'interno del colosso. Adesso, con l'avvento di Zuckerberg, le cose sono nettamente cambiate, e la conferma arriva direttamente dal lancio di Whatsapp for Business.
La diatriba è destinata a proseguire: da ora in avanti però l'applicazione di messaggistica dovrà guardarsi le spalle da altri servizi digitali che si stanno facendo spazio sul settore comunicazioni, su tutti chiaramente Telegram.