Whatsapp, l'applicazione di messaggistica più diffusa a livello planetario, si trova di nuovo al centro di una sofisticata truffa. A lanciare l'allarme è stata le stessa Polizia Postale con un comunicato pubblicato il 27 dicembre sul suo sito istituzionale. Ad essere colpiti dalla truffa sarebbero, in particolare, gli utenti di rete fissa che hanno stipulato un abbonamento con l'operatore telefonico vodafone. Il sito della Polizia Postale considera l'allarme di livello allerta medio considerato il grado di diffusione di whatsapp a livello nazionale e il numero delle segnalazioni pervenute da parte degli utenti.
Il tentativo di truffa, secondo quanto riferisce la Polizia Postale, avviene attraverso l'invio di un messaggio di testo sul cellulare della potenziale vittima.
Il testo del messaggio truffaldino
Occorre fare attenzione, infatti il messaggio truffaldino viene inviato, in particolar modo, a quegli utenti che, inizialmente, hanno provveduto nessun a contattare il servizio assistenza della Vodafone per segnalare dei malfunzionamenti sulla linea fissa. Successivamente a questo contatto alcuni utenti si sono visti arrivare via Whatsapp una messaggio da un fantomatico "Reparto Tecnico" che chiedeva l'inoltro, sempre per mezzo della chat verde, di copia dei documenti di riconoscimento del cliente, quali ad esempio la patente o la carta dì identità.
La documentazione viene richiesta con la scusa di velocizzare la procedura di intervento da parte del personale tecnico per risolvere il guasto. Inoltre, allo scopo di rendere ancora più credibile la richiesta, come avverte la Polizia Postale, viene richiesto l'invio anche di un secondo documento di identità. Secondo quanto riferiscono fonti giornalistiche, le numerazioni da cui provengono questi messaggi, nella maggior parte dei casi, hanno il prefisso dell'Albania, cioè il +355.
Le precisazioni del comunicato della Polizia Postale
Il sito istituzionale della Polizia Postale evidenzia come nessun operatore telefonico operante sul territorio nazionale utilizzi Whatsapp per veicolare comunicazioni con la propria clientela contenenti dati sensibili, tanto meno la Vodafone. Eventualmente, se si dovesse rendere assolutamente necessario l'invio di tale documentazione questo avverrebbe attraverso delle pagine dedicate sul sito ufficiale dell'operatore in questione, come ad esempio fa la stessa Vodafone.
Se si dovessero nutrire dei dubbi circa la natura di un particolare messaggio ricevuto a nome di un operatore telefonico, il sito della Polizia Postale suggerisce di contattare preventivamente il call center dell'operatore interessato e rispondere al messaggio, eventualmente, solo in seguito a tale contatto. Viene inoltre precisato che, a tutela della propria immagine, la Vodafone ha provveduto a sporgere regolare denuncia contro ignoti all'Autorità Giudiziaria.