SpaceX ha svelato il suo piano più ambizioso finora nel campo della produzione aerospaziale: un nuovo impianto, denominato "Gigabay", destinato a produrre fino a 1.000 razzi Starship all’anno. Un livello di output che suona quasi impossibile, se consideriamo le dimensioni e la complessità di Starship. L’impianto, del valore di circa 250 milioni di dollari, sorgerà presso Starbase, in Texas, confermando l’evoluzione del sito da centro di test a hub produttivo di scala industriale.
Una struttura industriale mastodontica
Il progetto Gigabay è descritto come uno dei complessi industriali più grandi mai realizzati: una struttura alta circa 380 piedi (115 metri) che occupa 700.000 piedi quadrati — ovvero oltre 65.000 mq — equivalenti a circa sei campi di calcio.
Al suo interno, saranno operative 24 celle di lavoro dedicate all’assemblaggio e al ricondizionamento di Starship e del Super Heavy, dotate di gru capaci di sollevare fino a 400 tonnellate. I lavori sono già in corso con l’installazione di quattro gru a torre, e il completamento è previsto per dicembre 2026.
Produzione record per una nuova era spaziale
L’obiettivo di 1.000 razzi all’anno è un livello produttivo che ridefinisce le metriche dell’industria spaziale. Per contestualizzare, significa produrre circa tre Starship al giorno, un ritmo che richiederà automazione avanzata, logistica eccellente e capacità organizzative su scala. Elon Musk ha definito il Gigabay "uno dei più grandi edifici al mondo", simbolo della trasformazione di Starbase in un vero e proprio centro produttivo di starship.
Prospettiva verso la colonizzazione
Starship è al cuore della visione multiplanetaria di Musk, con capacità di portare tra 100 e 150 tonnellate in orbita bassa (fino a 250 tonnellate in versione expendable). Già l’11° volo test, avvenuto il 13 ottobre 2025, ha dimostrato progressi importanti, tra cui la capacità di raggiungere orbita, effettuare rientri controllati e lanciare payload simulati come Starlinkapnews.com. Il Gigabay non è dunque solo un impianto, ma un acceleratore strategico verso missioni lunari e marziane.
Dal test alla produzione: la scala come fattore abilitante
Starbase ha già dimostrato la sua flessibilità come sede di test: voli integrati, recuperi via "chopsticks" e miglioramenti iterativi hanno tracciato una traiettoria solida verso l’affidabilità.
Ora la trasformazione in sito produttivo su scala, con il Gigabay a pieno regime, offre la capacità necessaria per una flotta Starship operativa e frequente, in linea con la visione di esplorazione sostenibile dello spazio profondo.
In breve, con il Gigabay SpaceX fa un salto industriale di portata storica nel settore aerospaziale, passando dalla sperimentazione a una capacità produttiva rapida e massiva. Se riuscirà a mantenere i tempi, entro fine 2026 potremo osservare non solo una nuova fabbrica di razzi, ma il primo laboratorio industriale dello spazio profondo.