Per tim e vodafone arrivano delle nuove sanzioni salate. Negli scorsi giorni, Vodafone insieme a Tim, Wind, Tre e Fastweb erano stati multati per la questione che riguarda le bollette a 28 giorni: tali compagnie telefoniche avevano infatti portato i loro abbonamenti ad un pagamento mensile ogni 28 giorni anzi che i normali 30 giorni, facendo pagare al cliente abbonato più di quanto gli era dovuto. Questa volta al centro dell'attenzione ci sono solo Tim e Vodafone: scopriamo cosa è successo.
Multa salata per Vodafone
Il Garante della Concorrenza e del Mercato ha multato Tim e Vodafone per abuso di posizione dominante nel mercato per quanto riguarda i servizi di invio massivo dei SMS informativi aziendali.
Il ricorso di Tim Italia relativo al costo del servizio universale applicati dal 1999 al 2003 contro Vodafone, Wind e AGCOM è stato respinto dalla Cassazione. Il 13 dicembre sono stati portati a termine due procedimenti istruttori da parte di Agcm contro Telecom Italia S.p.a, della sua controllata Telecom Italia Sparkle S.p.A e Vodafone Italia S.p.a. Vodafone è stata sanzionata per aver assunto delle condotte discriminanti, sia tecniche che economiche a discapito dei concorrenti all'interno del mercato. La sanzione dell'operatore telefonico ammonta a ben 5.843.814 euro.
Telecom e Sparkle: abuso di posizione
Per quanto riguarda Telecom e Sparkle, le società sono state accusate di aver abusato della loro posizione dominante, comprimendo un concorrente nel mercato allo stesso modo efficiente che compra le terminazioni degli SMS verso la rete mobile TIM.
In tal caso, la multa è stata di 3.717.988 euro. La cassazione ha rivelato che il ricorso di queste sentenze è del tutto inammissibile in quanto i provvedimenti dell'AGCOM possono essere sindacabili dal giudice per motivi di legittimità e non di merito. In poche parole, il giudice amministrativo non può esercitare una grande controllo su quelle valutazioni a livello tecnico che sono opinabili.
La Cassazione ha infine condannato Telecom Italia e Vodafone per le spese che riguardano il giudizio di legittimità, che in totale ammontano a 7200 euro.
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