Tempi duri per vodafone, tim e Fastweb, accusati di aver fatto cartello ai danni degli utenti. A denunciare la situazione è Altroconsumo che avrebbe anche chiesto il rimborso per gli utenti. I tre operatori telefonici sono accusati di aver imposto ai clienti le stesse condizioni in modo da rendere difficoltoso ogni tentativo di recesso. Il discorso è ancora legato alla fatturazione mensile, o meglio al ritorno alla fatturazione ogni 30 giorni.

Vodafone, Tim e Fastweb accusate di fare cartello, Altroconsumo denuncia

Da tempo si parla di questo cambio epocale per i TLC, obbligati dall’Antitrust dopo i solleciti passati a rivedere le regole sulle bollette a 28 giorni, così dopo aver deciso le date in cui avverrà il passaggio (tra fine marzo e aprile), arriva la notizia che alcuni di loro stanno facendo cartello.

Tutto è nato dopo che gli operatori hanno iniziato a mandare gli SMS o le comunicazioni con le date del passaggio e ricordando che da quelle date le tariffe avrebbero subito un rialzo dell’8,6% spalmati su 12 mesi. Da quel giorno per Vodafone, Tim e Fastweb ( ma anche Wind e Tre Italia) è iniziata una lunga litania tra polemiche e annunci di diffide da parte delle associazioni.

Utenti senza via di scampo

A farsi carico delle proteste dei cittadini è stata Altroconsumo, che ha deciso di denunciare e chiedere il rimborso per i clienti i tre operatori. Tim, Vodafone, Fastweb sono accusati di aumenti mascherati, faranno insomma pagare la stessa cifra delle bollette a 28 giorni spalmata nei 12 mesi.

Una mossa non troppo astuta che ha spinto Altroconsumo a vederci chiaro e controbattere con una denuncia.

L’accusa è quella di un accordo per mantenere i prezzi delle bollette a 28 giorni e quindi gli aumenti dell’8,6% di cui erano accusati da un po'. Nelle comunicazioni inviate ai clienti si faceva riferimento alla possibilità di recesso per passare ad altro operatore ma la cosa diventa difficile se tutti offrono le medesime condizioni.

La vicenda è diventata talmente seria che Altroconsumo ha parlato di doppia attività lesiva per gli utenti.

La risposta degli stessi però lascia aperta più di una possibilità: Tim fa orecchie da mercante e sostiene che con il cambio fornirà gratis più GB, Fastweb fa leva sulla concorrenzialità delle sue offerte mentre Vodafone parla di trasparenza.

Ora a decidere sulle sorti degli operatori sarà il Garante della Concorrenza e del Mercato, a cui Altroconsumo ha inviato la denuncia con la richiesta di blocco degli aumenti e sanzioni indimenticabili.