La Legge di Bilancio 2018 obbliga le compagnie telefoniche a ripristinare la 'vecchia' scadenza delle fatturazioni telefoniche, ovvero quella con scadenza mensile, al posto della più recente che arrivava ogni 4 settimane. Ma 'fatta la legge, trovato l'inganno', e anche questa volta a rimetterci saranno i consumatori. Non si pagheranno più 13 bollette annuali al posto di 12, ma le compagnie hanno approntato le variazioni adatte a non far loro perdere il recente aumento di guadagno consentito dal maggior numero di fatturazioni, calcolato intorno all'8,6% .

Dov'è il trucco?

Ogni compagnia si comporterà nel modo che ritiene opportuno per non perdere il margine di guadagno e gli escamotage sono i seguenti: Vodafone non varierà l'importo dei pacchetto, ma, a parità di costo saranno disponibili meno giga, sms e minuti a disposizione dei suoi clienti. Cioè se ora Vodafone vende un pacchetto dati e voce che comprendono 5 giga e 1000 minuti per la durata di 28 giorni, ovvero un totale i 13 mila minuti e 65 giga annui, con la nuova legge dei 12 rinnovi si perderanno 5 giga all'anno e ben 1000 minuti. Quindi per l'utente si tratta di pagare lo stesso importo per un'offerta inferiore. Altre compagnie come Tim intendono rinnovare i vecchi importi dei pacchetti in proporzone alla percentuale annua dell'8.6%, mentre non è ancora noto come si comporteranno Wind e Fastweb.

Entro breve dovranno rendere palesi le scelte aziendali in merito alle leggi sualla trasparenza.

Il cartello delle compagnie telefoniche

Alcuni politici hanno dato voce alle loro rimostranze in merito al comportamento dei gestori di telefonia. Secondo i parlamentari Morani e Rotta, la fatturazione di 28 giorni, introdotta a sorpresa e quasi 'a forza' ha favorito ingenti guadagni che ora le compagnie non sono intenzionate a perdere, e, il fatto di agire all'unisono, rende incapaci gli utenti di poter scegliere la concorrenza.

Anche adesso, che una legge vieta loro di accorciare i tempi, sono tutti d'accordo nell'aumentare i costi in maniera subdola, oppure diminuendo i dati usufruibili nei pacchetti: il risultato è sempre lo stesso e alla fine il consumatore è quello che ci perde. Il trucchetto della fatturazione breve è stato boicottato ma è bastato un aumento delle tariffe per lasciare le cose invariate.

In questi giorni i gestori di telefonia stanno avvisando i loro clienti con messaggi che annunciano il ritorno alle vecchie scadenze, coprendo con una frase nebulosa il vero scopo dell'annuncio: l'aumento delle tariffe.