Quando si parla di giovani talenti sono pochissimi i nomi che vengono alla mente. Questo farebbe pensare ad una carenza, o ad una situazione in cui ai giovani non viene consentito di esprimersi e di crescere. Farsi largo dunque non è semplice. E lo sa bene Marco Campus, ventiduenne di Sorso (SS), che si sta affermando nel mondo della Moda. Lo abbiamo intervistato in esclusiva per Blasting News.
Quando e perché ti sei avvicinato alla moda?
"La moda è sempre stata parte di me. Sin da piccolo ho avuto una certa attrazione per questo settore e questa arte che reputo straordinaria.
Un'arte che ho ereditato da mia nonna paterna, oltre ad avere la fortuna di crescere in un ambiente sartoriale. Ho iniziato sotto la sua guida creando abiti di piccole dimensioni per poi arrivare a quelle umane e vestire la donna, devo a lei tutto ciò che so riguardante la confezione di un abito.
Ho sempre ammirato le passerelle, gli stili e i modelli sartoriali dei grandi stilisti rimanendone affascinato a tal punto da sognare in un futuro di poter realizzare abiti. Ideandone di nuovi, perché "fare la moda" è molto di più e il mio interesse non è mai stato quello di ricreare opere già esistenti, l'estro creativo e la fantasia non me lo hanno concesso. Un altro elemento importante è il disegno che mi ha sempre accompagnato per poi tramutarsi in figurino, essenziale per raffigurare l'idea su carta prima della creazione".
A cosa pensi quando inizi a disegnare una collezione?
"Dietro un abito si nasconde un grande lavoro e richiede molta pazienza. E' basilare uno studio approfondito sul tema da trattare su cui ispirare la collezione per poi dare sfogo alla fantasia. È mio solito viaggiare con la mente elaborando l'abito in ogni singolo dettaglio.
Cerco di pensare ad un pezzo unico e perfetto che rispecchi tutto il mio essere e quelle che sono le mie emozioni. Adoro immaginare una delle grandi muse, come Marilyn Monroe, mentre posa con addosso il mio abito e se questo le cade bene e la risalta allora è pronto per essere disegnato.
Un modo per allacciarmi al tema è immedesimarmi nel periodo storico ed entrare in contatto con quello che era il pensiero, la moda e come veniva rappresentata la donna dalla società e l'evoluzione avvenuta sino ad oggi, è questo ciò che penso mentre creo, dando nuova immagine alla donna".
Cosa è l'eleganza per te?
"L'eleganza è per me l'armonia di un abito in perfetto contatto con il corpo e la grazia con cui viene portato, insieme devono brillare, questo crea la magia del fascino e dà un'aura alla figura. Non penso all'eleganza come eccesso ma come un qualcosa di delicato ed elegante. Un'abito dev'essere come una scultura classica "essenziale", ma con un tocco in più. Credo che questa eleganza tanto ricercata con il tempo si sia per parte persa, tornando indietro immagino gli abiti da sogno indossati dalle grandi icone del secolo scorso, come quelli di Grace Kelly ai balli di beneficenza".
Il web è sempre più importante per il sistema della moda. Usi Internet per fare ricerche o ispirarti?
"Il web è divenuto essenziale per tenerci in contatto con il resto del mondo e renderci partecipi delle varie culture ed evoluzioni. Così anche nel campo della moda in costante cambiamento tra le influenze di stili dei numerosi paesi presenti sulla terra, dati da differenti costumi e usanze. Internet è una grande fonte di ricerca per l'ispirazione, lo utilizzo in modo frequente per studi in campo stilistico passando quotidianamente delle ore su immagini e notizie presenti online, tra pagine e programmi, per tenermi in costante aggiornamento sulle nuove tendenze.
Facebook e Instagram sono i social in cui espongo le mie creazioni e allo stesso tempo osservo quelle altrui. Youtube insieme a diversi canali televisivi li seguo per ammirare sfilate, documentari e interviste di affermati stilisti.
Un'altra determinante fonte che non manca della mia attenzione resta quella in forma cartacea, come libri e riviste di moda".
C’è una celebrity in particolare che ti piacerebbe vestire?
"Sono molte le celebrità che seguo e da cui posso prendere esempio e trarne ispirazione. Grandi e semplici donne passate alla storia, icone straordinarie che hanno reso la loro immagine immutabile nel tempo come Marilyn Monroe nel passato e Lady Gaga nel presente. Lady Gaga è un noto personaggio che da una umile vita è arrivata a raggiungere il successo, divenendo una star, grazie al suo straordinario talento canoro, alla personalità e alla stravaganza nel modo di vestire che l'ha resa unica. E prima di lei Madonna, con la quale si contendono la corona della musica pop.
La mia attenzione però non si rivolge soltanto ad icone mondiali ma anche a donne della nostra terra che hanno scritto la storia come Eleonora d'Arborea con la Carta de Logu, Grazia Deledda con il Nobel per la letteratura e la cantautrice e attrice Maria Carta. Queste donne hanno dato un moto di orgoglio alla nostra isola. Sono le donne italiane e principalmente quelle sarde che immagino di poter vestire per esaltarne la grande figura. Tutte le donne forti, per me, è come se avessero un velo sardo sul capo che simboleggia la forza, visto che sin dai tempi antichi in Sardegna è sempre stata la donna ad indossare i pantaloni".
Hai degli artisti o delle correnti che ti ispirano particolarmente?
"Il mio stile, che rispecchia sugli abiti, si basa su mode passate che si trovano alle nostre spalle ma che ancora hanno vita e influenzano non solo il nostro abbigliamento ma persino il modo di essere.
Spesso mi capita di vedere cose tanto belle quanto volgari. Perciò continuo ad osservare e ammirare ciò che veniva indossato dalle donne nei secoli precedenti per poter trovare il modo migliore di esaltare la vera bellezza del corpo femminile. Non ammiro invece come a quei tempi veniva rappresentata la donna dalla società, così cerco di interpretarla con uno stile che racchiude storia ed evoluzione ma che espone a pieno la libertà, l'indipendenza e la forte personalità.
Tra le varie epoche, quelle che più mi attraggono sono l'età classica in cui sorgevano i grandi imperi. Ma anche il medioevo, settecento e ottocento- Tuttavia il periodo che preferisco in assoluto và dai primi del Novecento sino agli anni '50.
I grandi stilisti da cui prendo esempio fanno parte della vecchia scuola, da Coco Chanel a Cristóbal Balenciaga, Christian Dior, Yves saint Laurent, Emilio Schuberth, Valentino e Giorgio Armani, per concludere con lo stile delle Sorelle Fontana a cui mi ispiro particolarmente".
Qual è la cosa più importante che ti ha insegnato Antonella Fini?
"Il mio percorso ha avuto una svolta quando ho conosciuto Antonella Fini, la quale oltre ad aver dato delle lezioni nella mia scuola ha concesso la possibilità di partecipare al concorso "Moda e sport nell'evento" per ben due edizioni, in collaborazione con la duchessa Silvana Augero Pascale, tenutosi allo Yatch Club e al Country Club di Porto Rotondo, arrivando fra i primi alla premiazione, oltre ad essermi occupato del trucco e dei capelli di alcune delle modelle presenti.
In un secondo momento ho scoperto che fosse mia compaesana di origine e che da ragazzina si recava nella sartoria di mia nonna per farsi modificare il guardaroba in base alla sua immaginazione. Abbiamo una grande complicità.
Grazie alla sua fiducia ho avuto il delicato compito di occuparmi del trucco delle modelle che poi avrebbero indossato le sue creazioni durante la serata offerta dal quarto anniversario della rivista "City & City". A giugno dello scorso anno Antonella ed io siamo stati invitati a partecipare alla 20° edizione del "Gran Galà della Moda", nella maestosa scalinata della Cattedrale Regina Pacis di Ostia, manifestazione ideata e condotta da Carlo Senes e affiancato in questa occasione da Maria Monse'.
La serata ha dato modo di portare al dì fuori dell'Isola parte di noi e della nostra terra, esponendo in un'unica uscita abiti miei ed altri di Antonella, pezzi sartoriali basati sulla moda sarda ma con due stili molto differenti. Un momento affrontato con grande orgoglio e con l'onore di farlo al fianco della mia madrina professionale, senza mai mancare del suo sostegno in questa intensa avventura fatta di risate e forti emozioni".
Insomma, un anno denso di emozioni...
"Sì, quest'ultimo anno è stato una vera e propria rivelazione per me. Sono entrato a far parte della grande famiglia Capoterra 2000, iniziando così a far sfilare la mia collezione nelle loro sfilate in location da sogno alle quali ho preso parte, come "Moda sotto le stelle" a Golfo Aranci, Sardara, Carloforte, Sassari e Cagliari.
L'evento di Sassari in piazza Fiume è stato particolarmente emozionante visti i numerosi applausi e complimenti, tra gli ospiti l'affermato stilista e maestro di stile Rocco Barocco e il grande scrittore Biagio Arixi dai quali ho ricevuto delle bellissime parole di incoraggiamento.
Altrettanto sublime lo è stato quello di Cagliari nel Palazzo Civico, da grande amante delle fiabe ho sempre sognato di far sfilare i miei abiti in un contesto così elegante e magico, con la virtù di aprire la serata. Sempre nel capoluogo ho partecipato all'evento "Looking for Fashion 5" nella sezione New Generation, organizzato da Camera della Moda Sardegna con Giuseppe Sias e Anna Mattarocci, nel quale inaspettatamente ho ricevuto uno dei due premi consegnati dalla direttrice artistica Marina Garau di "Barolo Fashion Show" che comprende la partecipazione alla prossima edizione del BFS a Torino.
Un'altra sfilata importante è stata quella di "Mirtò" a Olbia, per la chiusura del quinto Festival internazionale del Mirto, resa possibile grazie alla collaborazione di Nicola Mancini e della cara madrina, nell'indimenticabile location dello scorso anno, dove come per tradizione è stata aperta da Antonella e chiusa da me".
Hai un sogno nel cassetto o un progetto da condividere?
Il mio grande sogno è sempre stato quello di intraprendere la carriera stilistica e non è mai cambiato, l'ho reso l'obiettivo della mia vita. Non sono mai riuscito a vedere una strada alternativa, vivo con l'intento di far conoscere il mio stile, dato dalla mia terra natale e che interpreto in modo personale, per poter magari in un futuro creare il mio marchio. Credo che il mondo della moda abbia subito troppe influenze e che sia il momento di portare in alto il nome della Sardegna.