Torino. Non ha saputo domare la rabbia il sudanese di 40 anni che ieri, alla richiesta di soldi da parte della moglie, di nazionalità nigeriana, l’ha aggredita brandendo un coltello. La donna aveva chiesto al marito il denaro necessario ad acquistare le medicine per i figli ammalati. Ed è stato allora che il 40enne ha picchiato la donna, prima di afferrare un coltello da cucina e scagliarsi contro la moglie. Non è servito a placare l’ira del sudanese neanche la presenza del figlio di pochi mesi, che la donna portava sulle spalle all’interno del marsupio.

Nel disperato tentativo di difendere sè stessa ed il neonato, la nigeriana ha spaccato in terra una bottiglia di vetro e l’ha puntata contro l’uomo. Sono state le urla della donna a preoccupare i vicini di casa, che hanno immediatamente allertato le Forze dell’Odine.

All’arrivo degli agenti del commissariato di Pubblica Sicurezza di Barriera di Milano, l’aggressore stava ancora impugnando il coltello con il quale aveva minacciato ed aggredito la moglie. Prontamente disarmato, è stato poi arrestato ed accusato di maltrattamenti in famiglia e lesioni. Sul pavimento è stata riscontrata la presenza di tracce di sangue e i frammenti di vetro della bottiglia usata dalla donna per difendersi.

La cittadina nigeriana, ed il figlio di pochi mesi, sono stati condotti in ospedale, dove sono stati assistiti dal personale sanitario.

La donna ha riportato ferite da taglio al polso sinistro ed al volto, nonchè diverse contusioni e la spaccatura del labbro, dovuta ad un pugno inferto dal marito durante la colluttazione. Dopo essere stata assistita, gli agenti hanno scoperto, dalle prime indagini, che si trattava solo dell’ultimo di una lunga serie di aggressioni da parte di quel marito aggressivo e violento nei confronti della moglie.

Nessun evento violento, però, era mai stato formalmente denunciato alle autorità.

Si tratta dell’ennesimo episodio di violenza domestica perpetrata nei confronti delle donne, delle mogli e madri, che sfocia in una violenza inarrestabile, e che, come spesso accade, coinvolge anche i figli della coppia, mettendone a rischio anche la vita.