Non è la Rai compie un quarto di secolo. Più precisamente, lo farà il prossimo 9 settembre del 1991, quando andò in onda la prima puntata del programma del primo pomeriggio, prima su Canale 5, poi su Italia 1. Ma domenica prossima, 12 giugno, su Mediaset extra andrà già in onda una maratona lunga 16 ore tutta dedicata al programma. Quella trasmissione, che ebbe quattro stagioni, divenne presto un fenomeno sociale, di costume e di spettacolo. Dove sono emerse tante future showgirl, ma anche tante meteore mai più viste dopo. Ideato da Gianni Boncompagni e inizialmente condotto da Enrica Bonaccorti, vide tra le protagoniste, anche Antonella Elia.
Poi diventata un popolare volto femminile nel calcio grazie a Raimondo Vianello. Oggi, 52enne, racconta alcuni retroscena del programma.
Non è la Rai, tante ragazze per una palestra di vita
Antonella Elia racconta a Il Giornale con nostalgia quegli anni di Non è la Rai, dove le ragazze erano tantissime, giovanissime, con molte che andavano ancora a scuola. Dovevano preparare velocemente balli e canti. Avevano pantaloncini, ma non trasparenze o abiti eccessivamente succinti. Tra loro c'era sana concorrenza, ma anche tanti rapporti di amicizia. Elia si definisce 'di coccio' in quegli anni e ricorda la prima edizione come devastante. Avevano tanti ammiratori, con ragazzi che le attendevano all'uscita e servivano le guardie del corpo.
Non è la Rai, Boncompagni e le colleghe che hanno sconfessato il programma
Antonella Elia poi esalta la figura di Gianni Boncompagni, che definisce: 'molto gentile, affettuoso, giocherellone'. Ammette che non l’ha 'mai visto trattare male qualcuno, strillare o arrabbiarsi'. Cade un po’ dalle nuvole quando le si ricorda che molte colleghe di allora hanno sconfessato il programma, non lo ricordino con piacere.
Ma Elia ritiene che forse non lo hanno affrontato col giusto piglio, senza divertirsi. Lei invece ricorda Non è la Rai come una grande famiglia e non ha ricordi traumatici. Solo uno: quando Boncompagni gli impose di imparare le canzoni per il Play back. In, fondo, poca roba.