La fama mondiale di John Travolta è trasversale a tutte le generazioni, sin dal suo debutto. E oggi, giunto al suo 63esimo anno di età, l'attore sembra ancora godere di una gran forma fisica e spirito che pare non abbia risentito il peso degli anni: un mito evergreen che resta inalterato nel cinema internazionale.
Nato il 18 febbraio del 1954 a Englewood, nel New Jersey, negli anni ha saputo conquistare i cuori di milioni di fan in tutto il mondo, recitando in moltissime pellicole dal successo assicurato.
Il vero debutto della star
Fin da giovanissimo, Travolta fu catturato dalla passione per la recitazione, finendo tra le fila del musical "Grease" (nel 1970).
Questo successo gli permise di girare in un lungo e in largo in tutti gli Stati Uniti, imparando a dovere il mestiere e ottenendo un sempre più crescente consenso nella critica.
Il primo ruolo davvero di rilievo fu nel film "Il maligno". La definitiva consacrazione del suo mito intramontabile arrivò dalla pellicola "La febbre del sabato sera" del 1977, che gli valse la sua prima nomination agli Oscar. Il successo del film e il carisma della sua recitazione, lo consacra come icona della disco music di quegli anni.
Le pellicole di maggior successo
Nel 1978 viene nuovamente chiamato a interpretare il ruolo di Danny Zuko nel film "Grease", ovvero la trasposizione cinematografica dello Spettacolo in cui già aveva recitato da giovane.
Come non ricordare, però, il suo ruolo nella pellicola di Tarantino "Pulp Fiction", nel 1994? I panni di Vincent Vega parvero calzargli alla perfezione, contribuendo a ridargli nuova linfa vitale e permettendogli di essere nuovamente nominato agli Oscar, dopo aver ottenuto un grande successo di pubblico.
Altre pellicole di rilievo sono sicuramente "Senti chi parla" (1989), "Face/Off- Due facce di un assassino" (1997), "La figlia del generale" (1998) e "Codice Swordfish" (2001).
Purtroppo, però, nel corso del 2009 l'attore subisce una grave perdita familiare, ovvero quella del figlio Jett, il quale, a seconda di quanto sostenuto dalla famiglia, soffriva di una grave crisi che infiamma i vasi sanguigni e che porta problemi cardiaci.
Nonostante questa tragedia, la famiglia, affrontando il dolore a testa alta, ha generato un documentario sull'autismo (malattia della quale, forse, soffriva Jett, anche se la versione non è mai stata confermata), prodotto proprio dal fratello di Jett, Joey.