Gino Paoli nella giornata di lunedì è stato colpito da un aneurisma all'aorta addominale. Per il cantautore genovese è stato programmato un intervento per l'applicazione di uno stent. A riportare la notizia è il quotidiano de Il Resto del Carlino di Genova. Il cantautore 83enne, dopo essere stato colpito dall'aneurisma, è stato ricoverato al'Hesperia di Modena, struttura presso cui è stato anche operato. L'intervento è perfettamente riuscito, tanto che nella giornata di venedì 17 marzo il cantante è stato dimesso.

Gino Paoli operato: le sue condizioni di salute

Stando a quanto si apprende, l'intervento ha avuto una durata di circa due ore e mezzo, ma in ogni caso non si è trattato di un ricovero d'urgenza perché l'operazione era programmata da tempo. L'intervento è consistito nell'applicazione di uno stent. Stando a una nota diramata dall'ospedale Hesperia di Modena, il decorso clinico è stato regolarissimo e presto Gino Paoli potrà riprendere la sua attività.

In particolare Stefano Reggiani, direttore sanitario dell'Hesperia sottolinea. "Di certo ci ha fatto molto piacere che sia venutio qui da noi, anche perché sicuramente un personaggio di quella caratura poteva andare dove voleva, dunque, oltre al rapporto di amicizia che ci lega personalmente da tempo, credo che anche la reputazione della clinica lo abbia indotto a fare questa scelta".

Gino Paoli: l'aggiornamento delle sue condizioni su Facebook

E' stato lo stesso cantautore genovese ad aggiornare i fan sulle condizioni di salute dal suo profilo social. Così il cantante ha scritto su Facebook: "Cari amici vi ringrazio per la partecipazione alla mia avventura, anche se non era niente di grave. Come vedete sto già bene".

Paoli ha ricevuto anche tantissime telefonate da parte dei colleghi che si sono informati sulle sue condizioni di salute, augurandogli una pronta guarigione. In particolare pare che il primo a chiamarlo sia stato Renzo Arbore.

Gino Paoli, nato a Monfalcone il 23 settembre del 1934, è noto al grande pubblico soprattuto per essere l'autore di canzoni, quali Il cielo in una stanza, La gatta, Sapore di sale e Senza fine.

A partire dagli anni 60' sarà uno dei maggiori rappresentanti della Scuola genovese, un movimento culturale e artistico che dà nuova linfa alla canzone d'autore e che annovera tra i suoi esponenti anche Fabrizio De Andrè, Bruno Lauzi, Sergio Endrigo, Luigi Tenco e Umberto Bindi.