Lo scorso 28 febbraio è venuto a mancare leone di lernia, storico volto dello Zoo di 105 che per lunghi anni ha tenuto compagnia agli spettatori tra esilaranti singoli trash-demenziali e scenette irresistibili. Nei giorni successivi alla sua scomparsa, i colleghi gli hanno dedicato momenti davvero toccanti, uno su tutti la lettera scritta da Marco Mazzoli per ricordare il percorso condiviso. Un paio di giorni fa, però, la tristezza per il lutto ha ceduto il posto all'indignazione quando è cominciata una lotta a colpi di post sui social network causata dall'iniziativa presa da un locale piacentino.

Mazzoli e i suoi accusano nuovamente di sciacallaggio

Già negli ultimi giorni di vita di Leone non erano mancati momenti davvero spiacevoli, causati dal fatto che alcuni media avessero messo in dubbio l'autenticità della malattia del cantautore. In quell'occasione, come sempre del resto, Marco Mazzoli non era stato a guardare e aveva detto la sua con forza, quindi non sorprende che anche stavolta abbia fatto lo stesso. Ecco, infatti, cosa si legge su un post pubblicato il 12 marzo sulla pagina dello Zoo: 'Stamattina ci chiama Alan dicendo che era stato contattato da un Pr di questa discoteca per fare una serata! Visto il risultato: loghi radio, immagine di Leone (appena mancato), mancanza di rispetto e nessuna autorizzazione...

Alan dice che non vuole farne parte Mazzoli contatta il Pr che invece di scusarsi, fa anche il fenomeno e si giustifica in maniera a dir poco assurda!'.

Dal canto loro, ovviamente, anche Alan Caligiuri e Davide di Lernia, figlio di Leone, sono intervenuti per avvalorare la tesi ed è stata quindi inevitabile la replica del locale, arrivata a poche ore di distanza: 'Comunichiamo ufficialmente che la serata era stata autorizzata dallo stesso artista e messa sotto contratto tramite agenzia con approvazione di evento e grafiche', parole alle quali hanno fatto seguito l'avviso che la questione verrà approfondita per dimostrare che è stato dichiarato il falso e l'avvertimento che sarà querelato chiunque cercherà di diffamare il locale.

Alcuni commentatori hanno invitato i gestori a pubblicare il fantomatico contratto per evidenziare la propria totale buona fede. Il consiglio verrà seguito? Lo scopriremo presto!