In questo articolo spiegheremo perché Matteo Salvini è tra il pubblico del Festival di Sanremo 2018. Certo, i seguaci e i simpatizzanti del leader della Lega Nord si chiederanno il perché della sua presenza all'evento e se, nel caso, possa in qualche modo interagire con gli artisti e con i conduttori Michelle Hunziker (41 anni), Claudio Baglioni (66) e Pierfrancesco Favino. Da qualche giorno, infatti, si sta parlando molto di questa 'incursione' all'Ariston da parte di Salvini e della sua dolce metà Elisa Isoardi (35). C'è molta curiosità al riguardo e qui di seguito cercheremo di risolvere l'enigma.
Il segretario della Lega a Sanremo: spiegato il motivo della sua presenza
Matteo Salvini è presente in questi giorni tra il pubblico del Festival di Sanremo. Ma cosa ci fa il leader della Lega ad un simile evento? Ebbene, qualche informazione ce la fornisce Il Sole 24 ore. Iniziamo col dire che il politico non potrà farsi inquadrare nella platea e resterà quindi anonimo, mimetizzandosi tra il folto pubblico come una persona comune. Il perché è presto detto: una semplice questione di par condicio. Sanremo è un evento musicale all'insegna dell'arte e dell'intrattenimento e non può essere in alcun modo 'influenzato' da presenze politiche così di spicco.
Venendo al sodo, pare che Salvini abbia partecipato al Festival come spettatore a causa di Giovanni Toti, governatore ligure facente parte di Forza Italia.
Toti ha dichiarato di aver invitato all'evento la Isoardi, in quanto conduttrice del programma Rai Detto Fatto, che si era occupato recentemente delle eccellenze gastronomiche della regione Liguria. Elisa è la compagna dello stesso Salvini, come è risaputo, e quest'ultimo è amico di Toti. L'esponente di FI ha spiegato dunque che un invito anche a Matteo era d'obbligo in questo caso.
Sanremo e politica: un connubio di vecchia data
In realtà, quello tra Sanremo e politica è un connubio di vecchia data. Provare per credere. Un nome su tutti è quello di Massimo D'Alema. Chi ha avuto occasione di vedere il Festival di Sanremo del 2000, ricorda sicuramente Jovanotti che propose la divertentissima canzone rap 'Cancella il debito', in cui veniva chiaramente menzionato l'ex presidente del consiglio: 'Io mi rivolgo a lei/presidente D'Alema'.
Il brano, tuttavia, suscitò non poche proteste da parte del centrodestra, che lamentò una lesione della par condicio. A tentare di smorzare il malcontento generatosi ci provò Teo Teocoli il quale, in versione Adriano Galliani, propose con la sua verve comica un contro-rap: 'Io mi rivolgo a lei/presidente Berlusconi/l'unico a aver vinto cinque Coppe dei campioni'.
Andando a ritroso nel tempo, sovviene alla mente anche la figura dell'onorevole Bruno Spampanato, che nel 1957 presentò al ministro delle Poste e delle comunicazione un'interrogazione nei confronti del leggendario Claudio Villa, responsabile di aver rilasciato commenti polemici dopo un'esecuzione tecnica da dimenticare. Da menzionare inoltre il caso clamoroso del 1961, quando Giulio Andreotti (all'epoca ministro della Difesa) permise ad un giovane Adriano Celentano, impegnato all'epoca con la leva militare, di potersi esibire al Festival della canzone italiana, proponendo il suo famosissimo '24mila baci'.