The Handmaid's Tale, la "Serie TV più femminista del momento", è giunta al termine, lasciando dietro di sé una lunga scia di insegnamenti e, soprattutto, di emozioni. Ogni puntata è stata caratterizzata da sospiri di sollievo e da una buona dose di terrore per le sorti dei personaggi più amati. Una stagione di grande spessore, che ha visto il ritorno di Emily e la morte di Eden.

Una stagione piena di colpi di scena

Dopo una partenza esageratamente dinamica, basata soprattutto sul tentativo di fuga di June con l'aiuto del dolcissimo ed incredibilmente coraggioso Nick e il suo deludente fallimento, la serie ha ripreso il tratto lento tipico della prima stagione.

Staticità, ma allo stesso tempo forti emozioni nel vedere lo strazio della protagonista che sembrava essere arrivata effettivamente a rassegnarsi alla sua condizione, perdendo la propria voglia di riscatto.

Solo il rischio di perdere la sua bambina ha cambiato le carte in tavola: è l'amore per lei che l'ha fatta ritornare in sé, non più soltanto per la sua libertà personale, ma anche per la voglia di dare a sua figlia un destino migliore di quello che le verrebbe riservato nel regime di Gilead.

A caratterizzare la nuova fase di The Handmaid's Tale è stata sicuramente la gravidanza di June, il rapporto complesso tra lei e Serena, ma soprattutto la coalizione e la collaborazione di tutte le donne all'interno della serie: dalle ancelle alle cosiddette "Marte", fino alle mogli.

Abbiamo assistito persino a nuovi rapporti tra mogli e ancelle. Indubbiamente il punto forte di tutta la seconda edizione.

Molti i momenti salienti

Alcuni tra i momenti salienti della stagione sono stati sicuramente la fuga iniziale e il ritorno a casa di Difred. Il matrimonio combinato tra Nick e la quindicenne Eden, che non riesce ad attirare le attenzioni del giovane "Occhio", impegnato ad occuparsi della situazione di June, incinta di suo figlio.

L'attentato al convegno degli uomini più influenti di Gilead. Chi non ha cominciato ad esultare di fronte all'esplosione? Chi non ha sperato che tutto fosse finalmente finito? L'arrivo di Fred e Serena in Canada è stato un momento epico della serie.

L'incontro faccia a faccia tra due mondi: Luke, il marito di June, che in una meravigliosa dimostrazione d'amore affronta il comandante Fred dicendogli "Tu violenti mia moglie", e la reazione di Serena - anche lei un tempo donna libera - che viene toccata da questo gesto.

O forse quello che tocca Serena è il ritrovarsi in un mondo libero, non vincolato dalle gerarchie, dalle regole rigidissime, dai vestiti azzurri e basta, dalla violenza e dalla paura? La vergogna per quello che hanno creato? Sempre riguardo al Canada, importante è anche l'incontro tra Nick e Luke e la consegna delle lettere delle prigioniere di Gilead, la loro immediata pubblicazione e la conseguente cacciata dei Waterford dal paese.

Il ritorno in grande stile della ribelle Emily dalle colonie e la sorpresa delle ultime puntate, con il suo inserimento in una nuova casa, eccentrica e stranamente inquietante. Evento molto significativo quello della moglie del comandante Joseph, evidentemente impazzita, che si scusa con l'ancella rivelando che era stato anche suo marito a contribuire alla nascita del regime di Gilead, e che gli urla di essere un mostro.

Un ritorno all'umanità anche per le famiglie dei comandanti. In effetti, il comandante Joseph si rivela essere un brav'uomo, liberale, probabilmente pentito del suo coinvolgimento nella fondazione di questo nuovo, terribile mondo.

L'incontro di June con sua figlia Anna, la cattura di Nick (e il timore che gli fosse accaduto qualcosa) e il parto. Emozioni confuse tra lo sconforto e la presa di coraggio, il dolore sentito anche sulla pelle dello spettatore durante il travaglio ed infine la nascita di Holly, la figlia di June e Nick. La morte di Eden, che con un atto di estremo coraggio decide di non pentirsi del tradimento fatto a Nick con un altro occhio, perché fatto per amore. Cosa dire poi di Nick che prende per la prima volta in braccio sua figlia?

"La parola"

L'ultimo episodio di questa seconda stagione è ricco di colpi di scena. Innanzitutto, meritevole di nota è sicuramente la richiesta fatta dalle mogli (capitanate da Serena) al Consiglio, di permettere a tutti i figli dei comandanti, sia femmine che maschi, di poter imparare a leggere. Serena pagherà la sua intraprendenza e la lettura di un passo della Bibbia con il dito mignolo della mano.

Proprio il rapporto tra Serena e June diventa un punto fisso della stagione. Il disprezzo lascia spazio a momenti di complicità, a volte addirittura di amicizia, come quando la moglie chiede un'aiuto all'ancella nel cercare di svolgere il lavoro del marito durante la convalescenza dopo l'attentato.

Un ritorno a mansioni tipiche del pre-Gilead, un riconoscimento di June come donna e non come ancella.

Una relazione estremamente altalenante, ma allo stesso tempo emozionante: amicizia nei momenti in cui la stessa June si avvicina a Serena dopo le percosse del marito. Ritorno alla violenza dopo il parto, e la richiesta di allontanare l'ancella da casa Waterford, e di nuovo vicinanza quando Serena le permette di allattare la bambina e di tenerla più spesso.

L'ultima prova di amicizia e soprattutto di amore nei confronti della figlia comune viene fatta alla fine di tutto, quando Rita riesce a creare un canale tra le "Marte" per poter far scappare June e la bambina, ovviamente con il sostegno di Nick.

Serena decide di lasciar andare sua figlia con June, la cosa per cui aveva più lottato, il suo desiderio più grande, per darle la possibilità di avere un futuro migliore lontano dal mondo che anche lei ha contribuito a creare.

Nel frattempo, un'altra svolta avviene in casa del comandante Joseph, quando Emily finalmente riesce ad uccidere la tanto odiata Zia Lidia, anche lei cambiata nel corso della serie rispetto al passato, avendo ritrovato un briciolo di umanità durante la gravidanza di Difred.

Una produzione come questa, ormai, spinge a non dare più nulla per scontato, e un finale tutto "rose e fiori" sarebbe stato decisamente contrario ai suoi presupposti. Il comandante Joseph organizza tutto in modo che Emily possa riuscire a scappare per non essere catturata dopo l'assassinio, facendo sì che con lei ci siano anche June e la bambina.

L'emozione sale, forse finalmente tutto è finito e potranno vivere in pace.

Invece stavolta è June ad avere un'altra geniale idea: lascia la bimba ad Emily, le dice di chiamarla Nicole (il nome datole da Serena, quasi che abbia riconosciuto anche l'importanza della donna nella vita della piccola) e decide di rimanere a Gilead, mentre sua figlia e l'amica scappano via. Cosa avrà in mente June? Perché rinunciare alla tanto agognata libertà? La risposta nella prossima stagione.