Dopo le numerose polemiche che hanno colpito il Festival di Sanremo 2019, nel giorno dell'inizio di uno degli eventi mediatici più attesi d'Italia arrivano delle rassicurazioni. Teresa De Santis, direttore di Rai 1 al suo primo evento di alto livello, ha assicurato che il Festival di Sanremo sarà all'insegna dell'italianità, mentre Claudio Baglioni ha specificato che "non è un Festival politico.. a meno che non accadano a mia insaputa delle cose. Nella parte intrattenimento vincerà la leggerezza".
Ai due si è anche aggiunto Claudio Bisio, dichiarando "Non parlerò di Venezuela, non parlerò di migranti, né di Bolsonaro e né della Juve e rigori...".
Battute a parte, sta per iniziare la 69esima edizione di quello che è uno degli eventi di punta della Rai, di capitale importanza anche dal punto di vista degli introiti.
Il tesoretto del Festival di Sanremo
Il successo del Festival è della massima importanza per la Rai anche perché gli incassi pubblicitari dell'evento sono essenziali per finanziare altri programmi. Da questo punto di vista, per l'edizione 2019, sembra che nessuno si dovrà preoccupare: i ricavi pubblicitari hanno già raggiunto i 28 milioni di euro (quasi tre più dell'edizione 2018) e la gestione delle spese pare che farà anche risparmiare quasi un milione di euro rispetto alla precedente edizione.
Un grosso risparmio c'è stato dal punto di vista di degli ospiti: alcuni grandi ospiti italiani, grazie alla presenza di Baglioni, verranno al Festival senza rimborso spese, permettendo un grande risparmio; per quanto riguarda gli ospiti stranieri, invece, non ce ne saranno proprio per le manovre di contenimento dei costi che non hanno permesso spese eccessive.
De Santis: nessun conflitto d'interessi per Baglioni
Teresa De Santis ha rilasciato anche una dichiarazione per quanto riguarda il presunto conflitto d'interessi di Claudio Baglioni, difendendo il direttore artistico della kermesse.
Secondo il direttore di rete, infatti, il termine stesso "conflitto d'interessi" è molto vago, specialmente quando si parla della produzione culturale italiana che è basata anche sulla "contiguità artistica".
Di conseguenza, secondo la De Santis, è normale che un artista italiano del campo musicale abbia contatti diffusi nel mondo della musica ed è un rischio calcolato quando si firma un contratto. Nel caso specifico di Baglioni, infine, il direttore di Rai 1 non nutre nessun dubbio verso "un artista con 50 anni di storia".