Il turismo congressuale è un buon volano per la crescita economica. Le persone che intervengono ai congressi aiutano il tessuto economico a una maggiore espansione. Se aumentano i visitatori dei convegni diventa semplice promuovere il territorio, senza tralasciare il patrimonio culturale locale. Ma è necessario intervenire sulle strutture esistenti per migliorare l’offerta ricettiva del turismo congressuale.

Le istituzioni vogliono sostenere il settore economico per migliorare le perfomance. La Regione Emilia-Romagna scende in campo mettendo a disposizione 7 milioni di Euro, al fine di sostenere e sviluppare il turismo congressuale e fieristico in tutta la regione, attraverso la riqualificazione delle strutture alberghiere e l'innalzamento del livello qualitativo del servizio offerto.

Il bando dedicato al turismo congressuale si rivolge alle piccole e medie imprese singole o associate. Nello specifico il bando prevede contributi per interventi di costruzione di nuove sale e meeting room, la realizzazione di servizi complementari, l’aumento della capacità ricettiva. Sono tutti interventi volti a migliorare l’offerta del turismo congressuale. I finanziamenti potranno essere erogati per progetti di promo-commercializzazione e di innalzamento del livello qualitativo del servizio offerto, come la presenza a fiere e workshop, il miglioramento della sostenibilità ambientale, il miglioramento dei modelli gestionali, l’aggiornamento professionale.

Il turismo congressuale è un settore economico da valorizzare poiché ha molte potenzialità da sfruttare al meglio.

L’aumento dei meeting può innalzare le presenze delle persone nelle città, con inevitabili ricadute economiche positive sui consumi. L’agevolazione riguardante il turismo congressuale potrà riguardare interventi con spese non inferiori a un milione di Euro e sostenute a partire dal 1 gennaio 2012. Potrà coprire fino al 20% delle spese ammissibili ed è cumulabile con altri contributi pubblici. Le domande dovranno essere presentate entro il prossimo 15 gennaio 2013.