Mars One è un progetto promosso da alcuni ricercatori olandesi con l'intento di fissare sul Pianeta Rosso una presenza umana in maniera stabile. Il progetto è stato bocciato al Mit di Boston prima di concretizzarsi. Gli esperti sostengono che alla base del fallimento ci sarebbero dei gravi errori di calcolo, i coloni potrebbero morire dopo 68 giorni di insediamento per asfissia.
Alla selezione per il reclutamento dei 100 volontari (50 donne e 50 uomini), si sono presentati in migliaia. I promotori dell'iniziativa stanno reclutando fondi e ne servono molti.
La partenza è prevista per il 2025, intanto i candidati sono stati scelti e hanno iniziato dei programmi di formazione, per non atterrare sul Pianeta Rosso sprovvisti di ogni contenuto. Partecipare al progetto era molto semplice, bastava presentare la propria candidatura, non era necessario essere degli astronauti, ma avere la consapevolezza che in palio c'era un biglietto di sola andata per Marte.
Cos'è il progetto Mars One?
Il progetto Mars One è stato ideato con lo scopo di stabilire su Marte un insediamento umano. Gli equipaggi saranno quattro e ne partirà uno ogni quattro anni dal 2024. Nel 2018 sarà inviata una navicella senza equipaggio e darà inizio alla missione. Nel frattempo i 100 volontari saranno istruiti sulla missione e avranno tutto il tempo necessario per apprendere le competenze di cui hanno bisogno.
Chi sono i volontari del progetto Mars One
I colonizzatori sono persone comuni, cabarettisti, esploratori, operai. Provengono da qualsiasi parte del mondo: Danimarca, Giappone, Polonia, Australia, Italia, Svizzera, Gran Bretagna, Canada, Germania. Ognuno di loro ha una motivazione valida per affrontare questo esperimento, c'è chi vuole mettersi alla prova e testare i suoi limiti e chi come Etsuko Shimabukuri vuole aprire sul pianeta il primo sushi bar.
Dianne Mc Grath pensa che nulla sia impossibile, nemmeno vivere su Marte, mentre Lennard Lopin, tedesco, crede nell'importanza di espandere la civiltà nel sistema solare. Pietro Aliprandi è l'unico italiano a far parte della rosa dei 100 volontari, ha 25 anni e studia medicina a Trieste. A spingere Pietro su Marte è la sua voglia di conoscere i pianeti, ha sempre sognato di viaggiare nello spazio e essere uno dei protagonisti dei più famosi film di fantascienza.