Bisognerebbe dire grazie alla regolamentazione europea EC261/2004 che stabilisce il diritto dei passeggeri a essere rimborsati in caso di cancellazione del volo o di arrivo all’aeroporto di destinazione in ritardo. Il rimborso oscilla fra i 250 e i 600 euro, anche in base alla lunghezza del volo. In teoria, e anche in pratica, basterebbe scrivere una raccomandata alla compagnia aerea, allegando la copia del proprio biglietto aereo con tutte le informazioni circostanziate del disagio subito, ma non sono molti i passeggeri che decidono di avviare questo tipo di reclamo con il ‘fai da te’.

La ragione principale è che la maggior parte dei passeggeri non sa di potere esercitare questo diritto ma, d’altro canto, spesso ai reclami del singolo viaggiatore non viene dato alcun seguito dalle compagnie, sebbene le richieste siano state inoltrate in forma scritta. Alla possibilità di esercitare per conto terzi questo diritto, però, ci ha pensato una app. Si tratta di AirHelp.

Nata nel 2013 da giovani startupper, AirHelp è già presente sul web in Italia, Regno Unito, Danimarca e Polonia, oltre che nelle due sedi americane di San Francisco e New York. Danilo Campisi (29 anni), che si occupa del marketing internazionale di AirHelp e che è anche il country manager per l’Italia, spiega: “Seguiamo noi tutta la pratica dal punto di vista burocratico e, se necessario, anche legale, fino a quando non otteniamo il risarcimento dalla compagnia aerea.

Quando questo avviene, tratteniamo il 25 per cento, IVA inclusa, e versiamo il resto al passeggero. Se il rimborso non viene erogato, però, il richiedente non ci deve nulla”.

Secondo i dati dichiarati da AirHelp i casi di successo raggiungono il 99 per cento, grazie anche al fatto che la start-up ha stretto accordi con le maggiori agenzie di viaggi del mondo, fra cui Expedia.

Nel rispetto della regolamentazione europea, e con prove alla mano (copia del biglietto aereo e check sullo stato del volo che occorre verificare a priori tramite la app di AirHelp online), Campisi conclude che: “Lottiamo noi al posto dei clienti soffiando sul collo delle compagnie aeree, che hanno già capito che facciamo sul serio”.