Fabrizio Mondo è un ingegnere informatico trentenne di Palermo. Appassionato di media online, negli ultimi dieci anni li ha studiati sotto il profilo dell’evoluzione tecnologica. Con una particolare attenzione verso le web radio, ha scritto il libro ‘Creare e gestire una web radio professionale’ (Dario Flaccovio Editore). Si tratta di una guida ragionata che aiuta le radio e le web radio a migliorare il loro rendimento su Internet. Mondo, intervistato da noi in esclusiva, inoltre ha ideato e fondato Zeptle, un aggregatore numerico per catalogare radio e web radio.
Gli aggregatori, come Tune-in, Streema o Zeptle, e le directory dei server, come Shoutcast o Icecast, sono infatti i ‘luoghi’ dov’è possibile addentrarsi nell’ambiente delle web radio.
Grandi, piccole, strutturate o amatoriali, con capacità di programmazione professionale o carenti di tutto questo. Com’è fatto in Italia il sistema delle radio online?
Esistono varie categorie di web radio: quelle create con mezzi gratuiti da persone con scarse competenze tecniche e di conduzione, che sono fatte principalmente per diletto, spesso non in linea con le regolamentazioni di settore, che accolgono un pubblico molto vicino spazialmente e sentimentalmente al creatore della web radio. Esistono anche realtà maggiormente complesse e non necessariamente amatoriali, composte da persone che conoscono i trucchi della radiofonia tradizionale e li hanno traslati alla radiofonia su Internet.
I loro prodotti editoriali non hanno nulla da invidiare a moltissime radio locali in modulazione di frequenza. Il settore della web radio è anche costituito dalle stesse radio classiche, che hanno tutte una loro trasposizione su Internet.
Ci sono delle norme oppure ognuno si fa la webradio che vuole?
Esistono tante regolamentazioni che possono riguardare la fiscalità, il diritto d’autore e la moralità pubblica.
Chi trasmette musica coperta da diritto d’autore è tenuto a regolamentarsi con gli enti di tutela, in primis la SIAE, ma nel mondo delle web radio questo è un argomento particolarmente controverso. Per il resto valgono le regole fiscali proprie di qualsiasi attività economica. Bisogna ricordare anche che il fatto di avere un pubblico limitato non giustifica in nessun modo la trasmissione di contenuti immorali o offensivi.
Qual è il giro d'affari stimabile?
Chiunque crei una web radio, oggi ha serissime difficoltà nel far diventare la radio una macchina economica. Ci sono emittenti su Internet che riescono a trovare degli sponsor, ma il fatturato lordo della web radiofonia italiana, tenendo conto di tutte le emittenti persistenti, non arriva al milione di euro.
Gli introiti pubblicitari sono l'unico sostegno per una web radio?
La pubblicità non è l’unica fonte di introiti per una radio. La radio deve puntare a quella che io definisco ‘ibridazione dei media’, ovvero la creazione di canali video, podcast, approfondimenti informativi testuali, eventi e merchandising. Quello che conta soprattutto è essere un brand sicuro, forte e conosciuto.
Quanti radioascoltatori scelgono l’online??
Potenzialmente tutti coloro che hanno accesso ad Internet. In realtà, il bacino di ascolto complessivo non raggiunge attualmente un milione di ascoltatori giornalieri.
Quali sono le radio online più conosciute?
Venice Radio è nella top 50 delle web radio mondiali, mentre LolliRadio, il network di Marco Lolli, è il network web radiofonico più ascoltato d’Italia.