“Con la fotografia cerco di trasmettere l’immensità di ciò che riempie gli occhi quando ci si trova davanti a qualcosa di nuovo, affascinante, che desta stupore”: è con queste chiare parole che Elisa Carla Fontana, classe 1988, racconta cosa rappresenta, per lei, la grande passione per la fotografia che è nata da un altro grande amore: quello per i Viaggi. Elisa, che abita a Bruino (piccolo paese in provincia di Torino), si è laureata in medicina nel 2014 e, oggi, è medico in formazione specialistica presso il reparto di chirurgia toracica alle Molinette di Torino.

L’impegno lavorativo in un luogo di così ampio prestigio per la città di Torino non ha, però, fatto passare in secondo piano la voglia di viaggiare, scoprire posti nuovi ed immortalarli in splendidi scatti. “Indipendentemente dalla durata del viaggio e dalla distanza della meta l’idea di preparare la valigia e partire mi ha sempre resa euforica, prima della partenza la curiosità accompagna le mie ricerche su internet e guide alla scoperta di informazioni, curiosità, dettagli nascosti da non perdere” spiega Elisa parlando della sua passione.

L'esperienza indiana

È, però, l’ultimo viaggio fotografico che il giovane medico bruinese racconta con più emozione. “In Primavera sono stata in India, nello specifico a Varanasi e nella regione del Rajastan” racconta Elisa: “La realtà con cui mi sono scontrata (uso questo termine non a caso, l’impatto è stato quasi violento e nessuna guida o sito sono sufficienti per arrivare preparata) è stata così forte ed intensa che sembrava surreale, superati i primi giorni sono riuscita ad osservare ed a fotografare con meno ‘ansia da occidentale’ quel popolo così fragile ma allo stesso tempo generoso e curioso”.

La ragazza spiega ancora come sia bello notare i sorrisi e l’allegria della gente in mezzo a montagne di fango, escrementi ed immondizia: “Non smettevo di fotografare le mani tese e gli abbracci dei bambini che giocavano felici mentre lanciavano polveri colorate per le strade durante l’Holi Festival, lo stupore era vedere come chiunque ci chiedesse di fare una foto, un selfie con tutte le facce colorate in mezzo a bambini, donne e uomini che valicavano i nostri timori”.

L’esperienza indiana non è stata, però, composta solo da momenti allegri e di festa ma un momento particolarmente toccante è stata la visita in una fabbrica di mattoni in cui si sviluppano anche realtà lavorative minorili sbalorditive. “Qui intere famiglie con bambini di qualsiasi età vivono stagionalmente alcuni mesi all’anno in minuscole case costruite con gli stessi mattoni della fabbrica e dove tutti lavorano, giocano, cucinano, vivono, dormono, allattano, allevano animali…” con queste parole (e con le sue fotografie) Elisa sembra proprio portarci all’interno di quei paesaggi e di quelle realtà “nessuna parola potrebbe essere sufficientemente esaustiva per descrivere la realtà che ho provato, comunque, ad immortalare mentre camminavo sul terreno secco in mezzo a polvere, fumo e vapori roventi dei forni sotto i miei piedi, scrutata da occhi stanchi e da visi sporchi e sudati degli operai di qualsiasi sesso ed età”.

La giovane bruinese ha portato la sua passione per la fotografia anche in viaggi fotografici più ‘leggeri’ come quello in Provenza durante la fioritura della lavanda e dei girasoli.

Con ancora negli occhi le immagini della magica India, dei girasoli e delle distese lilla dei campi di lavanda, Elisa ha già in mente il prossimo viaggio: “Ho già deciso la prossima meta, a novembre andrò in Israele!”.