Il 22 ottobre sarà nei Cinema “Io che amo solo te”, la nuova commedia di Marco Ponti con Riccardo Scamarcio, Laura Chiatti, Michele Placido e Luciana Littizzetto.La pellicola, che è tratta dal romanzo di Luca Bianchini, è una commedia corale ambientata al Sud (precisamente a Polignano a Mare, incantevole località della Puglia che ha dato i natali a Domenico Modugno) che racconta, tra sole e mare impetuoso, tra confusione e risate, tra ipocrisia, pregiudizi e veri sentimenti, i preparativi di nozze di una giovane coppia.I due giovani promessi sposi sono Riccardo Scamarcio e Laura Chiatti, che nel film, oltre a Michele Placido, sono circondati da uno stuolo di bravissimi caratteristi, come avviene sempre nella migliore tradizione della commedia all’italiana.

Un accenno alla trama del film

Damiano e Chiara si stanno per sposare nel loro paese di origine, Polignano a Mare, e questo matrimonio è anche una sorta di rivalsa, un soddisfazione particolare per il padre di Damiano e la madre di Chiara che in gioventù non si erano potuti sposare e ora si rivedono nei loro figli.Durante i grandi preparativi del matrimonio, intorno ai due protagonisti si riuniscono vari parenti che danno vita a numerosi siparietti comici e a qualche colpo di scena.Si tratta quindi di un film che, con il pretesto di raccontare i preparativi di un matrimonio al Sud, focalizza in realtà l’attenzione sull’autenticità dei rapporti, amorosi e non, e sui pregiudizi che spesso regolano questi rapporti.

Un’altra buona prova di Marco Ponti

“Io che amo solo te” è un’altra buona prova di Marco Ponti, che riesce a mettere insieme il tono brillante tipico della commedia e quel fondo di triste consapevolezza che rende comunque credibili i personaggi.Un’altra grande qualità del film è la buona prova recitativa di tutti gli attori, a cominciare dai protagonisti e passando ovviamente da Placido a Maria Pia Calzone, da Antonio Gerardi a Eva Riccobono.La sceneggiatura, scritta da Ponti, da Bianchini e da Lucia Moisio, è fluida, brillante, divertente e rappresenta con una condivisibile indulgenza anche certi vizi e pregiudizi della provincia italiana.