La riforma che Boeri ha presentato al Parlamento durante la consueta relazione annuale dell'Inps, sta causando critiche e correnti di pensiero diverse. La verità è che la delicatezza della riforma, che deve adeguare l'Italia alle altre realtà europee e che deve cercare di correggere la riforma Fornero, non può non provocare una approfondita discussione tra i vari organismi che trattano di pensioni. Tutto è naturale, fisiologico, l'unica cosa che accomuna tutti è che il sistema pensionistico ha bisogno di una maggiore flessibilità in uscita.
Cosa dice Boeri in relazione alla sua proposta
Boeri, nella sua relazione di presentazione della sua idea di riforma, afferma che l'unico modo per consentire l'uscita anticipata dal lavoro, per consentire ai lavoratori di poter accedere anticipatamente alla pensione è l'applicazione del sistema contributivo al calcolo di tutte le Pensioni. Addirittura, Boeri lascia aperta la possibilità di applicare il contributivo anche a ritroso, per le pensioni già in essere, quindi di ricalcolarle. È un accanito sostenitore del sistema contributivo e non lo nasconde. Inoltre, lui sottolinea che con questo sistema, le pensioni perderebbero poco, in media tra il 7 ed il 10%.
Lo studio della UIL nel dettaglio
L'ipotesi avanzata dal presidente dell'Inps, Tito Boeri, di applicare il sistema contributivo sulla totalità delle pensioni, causerà ai futuri pensionati un taglio medio dell'assegno da riscuotere tra il 10% e addirittura il 34%. Significa una possibile riduzione di circa 1/3 della pensione, un danno grave.
Questi dati vengono fuori da uno studio della UIL (Unione Italiana Lavoratori), uno dei tre Sindacati maggiori Italiani. Secondo questi calcoli la riduzione tra il 7 ed il 10% di cui parla Boeri non tiene conto della reale situazione dei lavoratori oggi. Secondo la UIL, un lavoratore di 62 anni, prossimo alla pensione, che ha 35 anni di contributi, che fino alla Fornero, quindi al 2012, sarebbe ricaduto nel calcolo retributivo, con le regole di oggi percepirebbe un assegno pensionistico di 2.345 euro.
Con la riforma di Boeri, quindi con il calcolo contributivo percepirebbe solo 1.549 euro, il 34% in meno, più di 10.000 euro persi all'anno. Saranno crudi, ma sono numeri e come si dice, i numeri non mentono.