Dopo le polemiche suscitate dall'addendum sui requisiti per l'ammortamento delle sofferenze bancarie, sul quale c'è stato un parziale ridimensionamento da parte della Presidente della Vigilanza Bancaria, Daniél Nouy proprio qualche settimana fa, una nuova proposta della Bce promette di far discutere e di suscitare numerose polemiche. L'istituto di Francoforte avrebbe, infatti, proposto di mettere fine al sistema che garantisce le giacenze dei conti correnti bancari, almeno fino ad un importo massimo di 100 mila euro. Questo era stato ideato sulla scorta delle crisi finanziarie del secolo scorso, sopratutto quelle del 1929 e del 1987, per evitare una massiccia corsa agli sportelli che poteva mettere in ginocchio l'intero sistema finanziario.

Ma cerchiamo di capire meglio quali sarebbero le motivazioni che hanno spinto la Bce a fare una proposta così forte.

La proposta della BCE

La clamorosa proposta è contenuta in un paper di 58 pagine, in cui tra l'altro si suggerisce ai risparmiatori di cominciare a pensare come diversificare più efficacemente i loro investimenti, pubblicato lo scorso 8 novembre 2017. Secondo l'istituto europeo, infatti, l'ormai ben avviata ripresa economica permette una maggiore flessibilità degli investimenti che dovrebbe riguardare tutte le componenti della società civile, quindi anche i piccoli risparmiatori con giacenze inferiori ai 100 mila euro.

In sostanza, la Bce suggerisce di passare dai criteri estremamente rigidi attualmente in vigore a un sistema di deroghe discrezionali decise dall'autorità competente.

Ma questo, di fatto, segnerebbe la fine della garanzia sui depositi in caso di fallimento di una banca o di attivazione della procedura di bail - in. Anche se, all'interno del paper, la Bce precisa che l'autorità competente da una parte potrebbe consentire dei prelievi giornalieri di importo limitato da stabilire in base alla direttiva europea sui depositi DGSD, aggiungendo di predisporre alcune salvaguardie dei diritti dei correntisti ma più che altro in termini di trasparenza nelle comunicazioni.

I rischi concreti di una simile misura

La Bce si rende conto dei rischi molto concreti che una misura di tale portata potrebbe comportare, tanto che, sempre nel paper che contiene la proposta, tiene a precisare che verrà consentito un periodo di transizione nel quale i correntisti, a seguito di specifica richiesta, potranno prelevare entro 5 giorni un somma adeguata alle loro esigenze quotidiane.

E' evidente come una simile misura, anche con tutte le cautele predisposte, potrebbe essere percepita a livello psicologico come un vulnus alla protezione garantita dal proprio conto in banca. Cosa che potrebbe scatenare, comunque, la temuta corsa agli sportelli. Lo scopo della proposta della Bce, infatti, è dichiaratamente quello di spingere i risparmiatori ad una diversificazione dei loro investimenti. E questo proprio allo scopo di ridurre al massimo i rischi.