Se alle prossime Elezioni politiche del 4 marzo 2018 dovesse uscire un risultato estremamente incerto e senza una maggioranza chiara e definita le conseguenze potrebbero essere tutt'altro che esclusivamente politico - istituzionali, riverberandosi in maniera pesante su alcune delle principali società quotate italiane.
A scommettere sulla tradizionale instabilità italiana è, niente meno, che il più grande hedge fund al mondo: Bridgewater Associated Ltd. L'hedge fund, con una massa amministrata di oltre 150 miliardi di dollari avrebbe in corso delle vendite allo scoperto su circa 18 titoli di Piazza Affari tra cui, ad esempio, Atlantia, San Paolo Intesa, Mediobanca e Generali.
Vediamo perché è stata presa una simile decisione e quali conseguenze potrebbe avere. Ma anche cosa possiamo fare per difenderci.
La decisione di Bridgewater
In effetti, la decisione di vendere allo scoperto 18 titoli italiani, per di più tutte blue chip cioè i titoli a maggiore capitalizzazione di Borsa italiana, suona come una solenne bocciatura dell'economia italiana percepita come un potenziale rischio per la creazione di valore per gli azionisti del fondo. Anche se la percezione di rischio elevato è direttamente correlata al fatto che siamo prossimi alle elezioni politiche. Infatti, il fondo del miliardario Ray Dalio già in precedenza aveva attivato posizioni corte sul mercato italiano per circa 1 miliardo e 100 milioni di dollari.
Ma, ora, l'avrebbe addirittura triplicata portandola a 3 miliardi di dollari.
La scommessa ribassista dell'hedge Fund, infatti, era partita già in precedenza con l'uscita dell'ormai famoso addendum della bce sui crediti deteriorati, o Non Performing Loans. Da parte sua, il Governo, per bocca del Ministro Padoan cerca di gettare acqua sul fuoco affermando che si tratta di piccole partecipazioni.
Ma è anche vero che il ministro dell'Economia e delle Finanze ha ammesso di tenere sotto controllo quotidianamente la situazione sui mercati e lo spread.
Non è solo Bridgewater a scommettere contro l'italia
Che i mercati non siano proprio sereni sulle prospettive economiche e di stabilità politica dell'italia, comunque, lo dimostrerebbe anche il fatto che non è solo Bridgewater che, in questo periodo sta scommettendo contro il nostro Paese.
Infatti, anche altri due hedge fund, e precisamente l'hedge Aqr e l'hedge Marshall Wace, avrebbero aperto diverse posizioni ribassiste. Il primo contro 11 società tra cui Unicredit, Saipem, Banco Bpm e Tenaris, mentre il secondo contro 10 società tra cui Ubi e anche qui Banco Bpm. L'unica possibilità di far perdere questa scommessa ai fondi speculativi americani è quella che dalle urne il 4 marzo esca un Governo forte e stabile che resti in carica per l'intera legislatura.