Il campo delle Pensioni e quello del lavoro sembrano essere i due temi principali ai quali il Governo Renzi è chiamato ad una risposta; l'esecutivo è infatti messo alla prova tanto dalle necessità di riforma e flessibilizzazione dell'attuale sistema, quanto dall'esigenza di renderlo sostenibile rispetto alle problematiche di bilancio che si sono acuite con la continuazione della crisi. Tra i tanti motivi della cautela mostrata negli ultimi mesi vi sarebbe proprio il fatto di dover far quadrare i conti rispetto ai vincoli imposti da Bruxelles, mentre il Paese sembra non riuscire a mostrare segni di stabilizzazione economica.

Purtroppo l'irrigidimento del sistema lavorativo e previdenziale avvenuto con la precedente riforma Fornero sta mostrando ormai da troppo tempo tutti i suoi limiti, avendo creato un'ampia platea di persone in stato disagio, che giustamente chiedono da anni soluzioni di welfare da parte dello Stato.

Lavoratori esodati incontrano Sottocommissione al Senato per discutere la propria posizione

La vicenda dei lavoratori esodati è ormai ben nota all'opinione pubblica. Si tratta di lavoratori che con la legge 214/11 sono rimasti bloccati in una sorta di limbo, senza reddito da lavoro e al contempo senza possibilità di accedere alle protezioni dell'Inps. L'appuntamento informale si è realizzato tramite alcuni rappresentanti dei comitati territoriali degli esodati e l'Onorevole Annamaria Parente; nel corso della riunione i lavoratori hanno sottolineato come siano ancora molti coloro che attendono una tutela da parte dello Stato, nonostante la sesta salvaguardia appena approvata di recente a Palazzo Madama.

D'altra parte, la Commissione lavoro ha mostrato la propria apertura verso un maggiore studio del problema, affinché si possano trovare delle soluzioni utili anche per coloro che a causa di alcune particolarità nella propria situazione, non rientrano nei parametri delle salvaguardie fin qui approvate.

Lavoratori precoci, Governo Renzi e Parlamento danno via libera a sblocco parametri Fornero

Notizie positive per i lavoratori precoci, che hanno finalmente ottenuto un'importante risultato grazie all'approvazione di uno specifico emendamento a cura di Maria Luisa Gnecchi del PD.

Il risultato è importante perché secondo quanto finora riportato sui principali mezzi d'informazione, sblocca completamente il vincolo anagrafico dei 62 anni di età. Per i lavoratori precoci, sarebbe quindi possibile andare in pensione seguendo i due requisiti di contribuzione, ovvero 42 anni e mezzo per gli uomini e 41 anni e mezzo per le donne.

Altro punto degno di nota, sarebbe l'eliminazione delle penalizzazioni per i prepensionamenti, che in precedenza colpivano i lavoratori nella misura dell'1% annuo rispetto a chi aveva già raggiunto i requisiti formali e del 2% annuo per coloro che ottenevano la quiescenza prima dei 60 anni d'età.

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