Rischia di aver innescato 'l'effetto contrario' il no imposto dalla Corte Costituzionale, che nella giornata di ieri ha optato per l'inammissibilità del referendum pro abrogazione della Legge Fornero. Invece di stoppare o modificare sul nascere i progetti relativi a riforma Pensioni 2015 e previdenza il pronunciamento della Consulta potrebbe aver contribuito ad imprimere una spinta che a conti fatti potrebbe rivelarsi decisiva. Si perché se prima attori politici e istituzioni si dividevano tra chi sosteneva il referendum anti-Legge Fornero e chi invece insisteva per una riforma della pensioni 2015 che agisse in maniera più graduale, adesso le attenzioni vengono ad essere tutte concentrate sui futuri progetti di riforma, un iter che almeno a giudicare dalla veemenza di certe dichiarazioni potrebbe risultare più celere.
C'è più rabbia di prima insomma, con il leader della UIL Barbagallo a parlare di 'battaglia che adesso diventa politica e sindacale insieme' e il Presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano a puntare su una riforma delle pensioni 2015 che riesca comunque a modificare la Legge Fornero. La riforma delle pensioni 2015 - che dovrà registrare un importante contributo anche da parte del Premier Renzi - agirà in primis sull'età pensionabile e su alcuni problemi di struttura, dopo di che ci si concentrerà sulle singole vertenze, in primis quella degli esodati. Sullo sfondo rimane inoltre il piano messo a punto dall'INPS di Tito Boeri, che nei giorni scorsi ha avanzato nuove proposte mirate a flessibilizzare l'uscita dall'impiego.
Riforma pensioni 2015 Renzi, Legge Fornero e piano Boeri-INPS: c'è più rabbia di prima - Contesto in fermento, tutto può succedere
A giudicare dalle reazione a caldo, esponenti delle Istituzioni e attori politici non si arrendono al pronunciamento della Consulta sulla Legge Fornero individuando al contrario nella sentenza della Corte una spinta ulteriore ad accelerare i lavori in vista della futura riforma delle pensioni 2015: 'In primo luogo bisognerà lavorare all'eccessivo innalzamento dell'età pensionabile, oggi oltre i 67 anni, che frena l'ingresso dei giovani nel mercato del lavoro. In secondo luogo va affrontato il problema dei cosiddetti esodati - ha dichiarato al riguardo Damiano parlando di Legge Fornero, esodati e riforma delle pensioni 2015 - vertenza che non e' ancora chiusa nonostante il fatto che con sei salvaguardie si sia risolta positivamente la situazione di oltre 170.000 lavoratori'. Loredana De Pretis di SEL parla di decisione della Consulta 'incomprensibile e gravissima', mentre Salvini, leader della Lega e primo promotore del referendum anti - Legge Fornero ci va giù duro: 'Questa Italia mi fa schifo e mi batterò per ribaltarla […] i giudici della Corte Costituzionale hanno negato un diritto sacrosanto. Il primo appuntamento di piazza, che spero rimanga tranquillo, sarà il 28 febbraio, Renzi deve andare a casa'.La decisione della Consulta apre dunque un periodo-bis nel quale tutti gli attori istituzionali dovranno dimostrarsi uniti in vista della configurazione di una riforma delle pensioni 2015 che risulti ampia, articolata e finalmente strutturale: molto ci si attende anche dall'INPS di Boeri, con l'Istituto previdenziale ad avere a disposizione tutta una serie di dati che in ottica riforma potrebbero tornare molto utili a Renzi e al suo governo. Boeri si è già detto favorevole ad una manovra ratificata con l'intento di rendere più flessibile e armonioso l'intero processo di uscita dal lavoro, staremo a vedere se in queste settimane passerà dalle parole ai fatti. Seguiremo l'evolversi degli eventi, se desiderate rimanere aggiornati vi invitiamo a cliccare il tasto 'Segui' in alto a destra.