La metà delle assunzioni de 'La Buona Scuola' sarà effettuata in base al cosiddetto 'turn over': sono questi i dati che emergono dalle 100.701 assunzioni che verranno deliberate dal Parlamento, secondo il disegno di legge del governo Renzi. Dai trionfalistici numeri delle famose '150.000 immissioni in ruolo' dello scorso mese di settembre si è passati alle poco più di centomila assunzioni, di cui esattamente 51.889 saranno effettuate in base ai posti vacanti e disponibili che risulteranno liberi nell’organico di diritto secondo quello che sarà l'esito dei trasferimenti e dei passaggi.

Traduzione: saranno 48.812 le nuove immissioni in ruolo attivate con l’introduzione di nuovi posti di organico aggiuntivi. I docenti precari potevano aspettarsi numeri decisamente diversi, ma questo sarà l'esito finale de 'La Buona Scuola'.

Scuola, ecco tutte le nuove assunzioni: solo nella primaria e nella secondaria 

Le assunzioni aggiuntive vere e proprie, dunque, secondo il disegno di legge in discussione al Parlamento, non arriveranno a 49mila unità. Secondo quanto si legge nel documento redatto dal governo, i posti in più che si renderanno disponibili verranno attivati solo nell'ambito della scuola primaria e in quello della scuola secondaria di I e II grado. Ecco quale sarà la ripartizione: 18.133 posti per quanto riguarda la scuola primaria, 7.206 per la secondaria di I grado, 22.889 per la secondaria di II grado, con l'aggiunta di 584 posti derivanti dal riassorbimento degli insegnanti tecnico pratici in esubero.

Riforma della scuola, il criterio da seguire nelle assunzioni e la questione supplenze 

Forse, l'aspetto più 'inquietante' (tra virgolette, rimarchiamolo) è quello riguardante le regole che il ministero dell'Istruzione intende adottare per individuare le disponibilità da destinare alle immissioni in ruolo, posto per posto e, naturalmente, classe di concorso per classe di concorso. L'obiettivo del governo Renzi, in ogni caso, sarà quello di eliminare, in maniera definitiva, la fase provinciale per quanto riguarda l'attribuzione degli incarichi di supplenza. Su questo punto, naturalmente, i sindacati non sono affatto d'accordo, tant'è che, già a partire da domani, mercoledì 25 marzo, è previsto un incontro con tutte le forze parlamentari per rendere note le contro proposte al disegno di legge di riforma della scuola.