Continua ad essere sostanzialmente ignorato da Istituzioni e membri dell'Esecutivo il caso pensioni lavoratori precoci. In quasi quattro anni da quando venne ratificata la Legge Fornero non si è quasi mai assistito allo sviluppo di una proposta specificamente studiata per questa vertenza, cosa ancor più grave se si pensa alle particolari condizioni dei lavoratori precoci: si tratta di gente che in linea generale ha iniziato a lavorare prima del compimento dei 20 anni di età con alcune punte di avvio del percorso lavorativo fissate a quota 16 o 17 anni.

Lavoratori con queste caratteristiche non possono assolutamente maturare i requisiti di accesso al prepensionamento previsti dalla Legge Fornero, che nonostante i numerosi 'attacchi' mossi da attori politici e membri dello stesso governo Renzi continua a rimanere intoccabile. A comandare da questo punto vista è il numero uno del MEF Pier Carlo Padoan, che per volere dell'UE continua a preservare la stessa Legge Fornero da attacchi esterni che potrebbero minarne i 'benefici economici' che apporterà di qui in avanti al sistema Italia. A proposito di fondi per intervenire nella previdenza, il presidente dell'INPS Tito Boeri ha la giusta ricetta per incamerare risorse.



Pensioni lavoratori precoci e prepensionamento, Legge Fornero intoccabile: comanda Padoan, Boeri torna a parlare di pensioni d'oro

Parlando di pensioni lavoratori precoci e prepensionamento dalle parti di Palazzo Chigi si sta comunque assistendo ad un dibattito con l'avanzamento di alcuni ipotesi che potrebbero interessare indirettamente la categoria. Nelle ultime ore ad esempio sembra stia riprendendo un certo vigore l'ipotesi avanzata da Cesare Damiano di configurare l'accesso al prepensionamento a quota 41 anni di contributi a prescindere dall'età anagrafica di riferimento, proposta interessante che andrà però supportata con adeguate risorse finanziarie. Ad aver tracciato la via da questo punto di vista è stato Boeri, che intervenuto a Ballarò è tornato a parlare di Pensioni d'oro affermando che 'certe persone che maturano pensioni altissime e non commisurate ai contributi versati potrebbero dare qualcosa per combattere la povertà di altre fasce'. Una sorta di contributo di solidarietà dunque cui il governo Renzi e quelli precedenti hanno sempre detto no. Staremo a vedere.



Stessa risposta sin qui addotta contro le reiterate proposte di modifica alla Legge Fornero, che si conferma come intoccabile. Gli attacchi contro la riforma dell'ex ministra si fanno sempre più fitti e numerosi, ma sia Renzi che Padoan non intendono cedere di un millimetro anche e soprattutto considerato il diktat dell'UE che ha imposto all'Italia di seguire la via tracciata dalla Fornero. Da qui sino al 2021 il nostro paese incamererà oltre 80 miliardi di euro dalla stessa Legge, un tesoretto che non può essere messo in discussione anche se maturato sulla pelle dei lavoratori. Nonostante un contesto bloccato le ipotesi di riforma continuano comunque a moltiplicarsi: pensando a pensioni lavoratori precoci e prepensionamento non vanno infatti dimenticate Quota 100 e Quota 97, proposte che si rivelerebbero interessanti in ottica lavoratori precoci dato che sganciano l'accesso al pensionamento dall'età anagrafica di riferimento. Il dibattito attualmente in corso in Commissione Lavoro ci dirà di più sulla reale fattibilità dei due provvedimenti.