Dietrofront nella riforma della Pubblica amministrazione: è stata annullata dal Tar del Lazio la circolare del ministro per la Pa e semplificazione del Governo Renzi, Marianna Madia che prevedeva l'utilizzo dei permessi personali ai dipendenti pubblici per sottoporsi a visite specialistiche. Con la sentenza numero 5714 del 2015, pubblicata dal Tar del Lazio lo scorso 14 aprile, i giudici amministrativi hanno stabilito che il dipendente pubblico che si dovesse assentare per le visite specialistiche potrà utilizzare la malattia a patto che sia prevista dal certificato del medico che la prescrive e, soprattutto, che si tratti di esami diagnostici ed altre prestazioni sanitarie con conseguenti "effetti invalidanti", anche mentali, secondo la valutazione del dottore che effettua la visita.

Si tratta di una sentenza attesa dai dipendenti pubblici e dalla Cgil che ha ottenuto l'annullamento della circolare numero 2 del 2013 della Funzione pubblica secondo la quale, riprendendo il decreto legge numero 101 del 2013 conosciuto come norma "antifannulloni", per poter fare delle visite specialistiche, sarebbe stato sempre imprescindibile chiedere un permesso a lavoro.

Sentenza Tar contro la Riforma Pubblica amministrazione della Madia: sì alla malattia per le visite specialistiche

I giudici hanno accolto il ricorso del sindacato di Corso Italia adducendo che il dipartimento della Funzione pubblica non può variare, con una semplice circolare, e quindi con un atto unilaterale, aspetti che impongono la regolamentazione del contratto collettivo di lavoro.

E' necessario, pertanto, coinvolgere nel tavolo negoziale anche le organizzazioni dei lavoratori.

Pertanto, dallo scorso mese, la circolare della Funzione pubblica non esiste più: è stata annullata e questo toglie le castagne dal fuoco rispetto a possibili equivoci ed interpretazioni: in parecchi casi, infatti, dipendenti ammalati gravemente, non hanno potuto ricorrere alla malattia per le assenze dovute alle visite specialistiche.

La circostanza che il Tar, avendo annullato e non dichiarato nulla la circolare, ha come diretta conseguenza il fatto che ne legittima l'applicazione nel periodo che va dalla data di emanazione della circolare stessa, ovvero dal 17 febbraio 2014, alla data di pubblicazione della sentenza dello stesso Tar, ovvero dal 14 aprile 2015, giorno a partire dal quale la sentenza è vincolante per tutti.

Pertanto, tornano in vigore le norme contrattuali che consentono ai dipendenti di ricorrere alla malattia, ricorrendo le condizioni in precedenza descritte, nei casi di assenze per le visite specialistiche.