La situazione previdenziale italiana sarebbe una delle più sostenibili d'Europa e una delle più moderne, questo il senso delle ultime dichiarazioni del premier Matteo Renzi all'interno della sua Enews settimanale. La riforma pensioni 2015 sembra allontanarsi sempre più, ma tutto sembrava già essersi chiarito con le parole pronunciate dal Presidente del Consiglio all'Expo, quando aveva annunciato il taglio di 50 miliardi al fisco da compiersi nei prossimi 5 anni. La riforma delle Pensioni Fornero avrebbe il pregio di essere sostenibile e di rispondere ai criteri di efficacia ed efficienza per quanto riguarda la bilancia dei pagamenti dello Stato, così come viene richiesto dall'Unione Europea.

Che non vi fosse una vera intenzione di portare avanti un processo riformatore sull'ambito delle pensioni sembrava oramai palese soprattutto dopo le ultime dichiarazioni di Giuliano Poletti, Ministro del Lavoro, che, dopo aver 'promesso' un intervento di riforma della previdenza per giugno, aveva poi dichiarato che le proposte sono ancora allo studio del ministero e che ci sarebbe voluto ancora un po' di tempo per attuare le dovute analisi e previsioni.

Intanto, sempre sul versante della riforma pensioni 2015, arrivano bocciature alla proposta del professore bocconiano e presidente dell'Inps Tito Boeri da parte di alcuni tecnici di una certa rilevanza. Cesare Damiano attende e continua la sua battaglia con il governo Renzi e all'interno del Partito Democratico, ma è chiaro che la sua Quota 100 non sia ammissibile all'interno di un quadro politico che guarda all'Europa e che ritiene la Fornero, di fatto, 'intoccabile'.

Il triangolo Renzi-Fornero-Boeri: riforma pensioni 2015, ultime notizie 27-07

Se, dunque, il premier Matteo Renzi difende la riforma pensioni Fornero, il bocconiano Tito Boeri è andato incontro ad una sonora bocciatura da parte di alcuni colleghi 'tecnici' di una certa rilevanza: la sua proposta di riforma delle pensioni per il 2015, il cui fondamento è il passaggio al contributivo e il prelievo di solidarietà sugli assegni più alti, sarebbe eccessivamente penalizzante.

A sollevare dubbi sul piano di Tito Boeri (intorno al quale Renzi ha mostrato 'interesse', ma non si è mai 'sbilanciato') è stata innanzitutto Antonietta Mondo, ex Coordinatore Generale Statistico Attuariale dell'Inps, che ha sottolineato due criticità: la prima è il taglio del 20-30% sugli assegni pensionistici, la seconda è l'impoverimento dell'intero sistema previdenziale con un livello di contribuzione più basso da parte dei giovani.

Sulle pagine del Corriere della Sera è intervenuta, insieme alla Mondo, anche la professoressa di Economia e Consigliere di Sorveglianza Ubi, Alessandra Del Boca, la quale ha sottolineato altri elementi di criticità: il contributo di solidarietà dalle pensioni più alte rischia di creare scompensi nel rapporto tra pensione e contribuzione, mentre la proposta di reddito minimo per gli ultra 55enni sarebbe troppo costosa. Insomma, si tratta di critiche da leggere in una chiave molto particolare: la proposta di Tito Boeri, anche questa, sarebbe troppo 'salata' per le casse dello Stato.

La morale della favola sembra essere che la riforma delle pensioni Fornero risulta inattaccabile, proprio come ha detto il premier Renzi. È tutto con le ultime notizie sulla riforma pensioni 2015 del governo Renzi, per ricevere aggiornamenti basta cliccare su "Segui" in alto poco sopra il titolo dell'articolo.