Scaduti i termini per la presentazione delle domande di assunzione, è già ora di bilanci, di dati e di statistiche: ieri vi abbiamo relazionato in merito alla suddivisione per regione delle istanze pervenute al Ministero dell'Istruzione e già si cominciano a fare previsioni in merito alla temutissima 'migrazione', ovvero l'assegnazione di una sede di servizio distante centinaia di chilometri da casa.

Il sindacato Anief ha svolto, a tal proposito una ricerca molto interessante che si è posta l'obiettivo di individuare quali saranno le regioni maggiormente a rischio, sotto questo aspetto: infatti, sono stati messi a confronto i posti che verranno messi a disposizione in ogni regione e in ogni classe di concorso con le 71.643 domande inviate al Miur.

Che cosa ne è emerso? Vediamo in dettaglio.

Scuola, piano assunzioni Miur fase B e C: chi sono i docenti più a rischio?

Prima di vedere chi, purtroppo, avrà maggiori probabilità di essere trasferito, c'è da premettere che dopo la fase 0 e la fase A sono rimasti complessivamente 18.476 posti residui a fronte dei 29.000 già assegnati: a queste cattedre dovremo aggiungere quelle riservate all'organico di potenziamento.

L'Anief ha calcolato, dunque, che saranno circa 15mila i precari a doversi trasferire nelle regioni settentrionali: di questi, la maggioranza saranno insegnanti siciliani e campani, soprattutto in ragione del fatto che Sicilia e Campania si sono classificate ai primi due posti nelle graduatoria per regioni riguardante le domande di assunzione presentate.

Potrebbero arrivare sgradite sorprese, però, anche ai docenti della Puglia, della Basilicata, del Lazio (in particolar modo per i precari di Roma), dell'Abruzzo e della Toscana.

Anief contro Miur: 'Procedura segreta, violato principio Costituzionale'

L'Anief, comunque, denuncia ad alta voce l'assoluta segretezza dei dati relativi ai punteggi incrociati dei candidati: si tratta dell'ennesima violazione dei principi costituzionali riguardanti la pubblicità degli atti per quanto concerne l'accesso al pubblico impiego.

In questo modo, infatti, non c'è nessuna trasparenza nei dati e nessuna possibilità di poter verificare la regolarità nell'assegnazione dei posti e delle rispettive sedi di servizio. Il Presidente dell'Anief, Marcello Pacifico conclude affermando che tale procedura porterà il Miur davanti al Tribunale, per quella che si preannuncia come un'inevitabile e massiccia ondata di ricorsi in arrivo.