La discussione sulla riforma del sistema previdenziale riprenderà il prossimo mese di settembre, esattamente il giorno 9, quando è stata calendarizzata una riunione nella quale saranno trattati diversi argomenti di natura previdenziale.Alla presenza di rappresentanti dei ministeri dell'Economia, Lavoro e dell'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale(Inps), si cercherà di trovare una soluzione definitiva alla questione degli esodati, con la possibile approvazione di una settima salvaguardia, e a quella dei lavoratori precoci, denominati Quota 41.

Damiano ottimista sulla salvaguardia di circa 26mila esodati

Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro alla Camera, sembra essere piuttosto ottimista sulla salvaguardia che dovrebbe interessare circa 26mila persone, dopo il via libera dato dalla stessa Commissione alla proroga del sistema sperimentale Opzione Donna. Da considerare, ovviamente, la necessaria copertura economica che consenta la soluzione alla problematica. Da una stima effettuata dall'Inps, si calcola che è necessario avere circa 3,3 miliardi di euro, da distribuire fino al 2022, per consentire agli over 55, rimasti senza lavoro, di accedere alla tanto sospirata pensione.

I precoci aspettano una riforma che consenta loro di andare in pensione

Negli ultimi mesi, anche la questione sui lavoratori precoci ha calamitato l'attenzione degli addetti ai lavori. Ricordiamo che questa categoria di persone ha iniziato a lavorare quando ancora minorenni. Essi sperano che il governo Renzi possa applicare un sistema flessibile che abbassi l'età pensionabile e che tenga conto solamente del requisito dei 41 anni di versamenti contributivi, senza calcolare l'età anagrafica e senza l'applicazione di alcuna penalizzazione.

Da tenere presente, anche in questo caso, la spesa prevista per consentire l'accesso alla pensione anticipata a questi lavoratori. Vedremo nei prossimi mesi, come il governo Renzi tratterà queste problematiche e come arriverà a riformare il sistema pensionistico italiano.