La stima, a poche ore dalla scadenza del termine (ore 14 di oggi, venerdì 14 agosto) parla di quindicimila docenti precari che hanno deciso di non presentare la loro domanda di assunzione: i dati diffusi dai principali organi di informazione indicavano, ieri sera alle ore 18, un numero di domande presentate pari a circa 66.000.

Un numero che il Miur giudica soddisfacente, quasi a voler cantar vittoria di fronte a chi ha sostenuto il boicottaggio fino alla fine: chi ha rinunciato all''irrinunciabile opportunità' (così come l'ha chiamata il ministro Giannini) è soprattutto chi si trova nei piani alti nella graduatoria di prima fascia.

Questi docenti avranno, comunque, la possibilità di sfruttare (come minimo) un altro anno di supplenze e, inoltre, potranno contare anche sul prossimo turn over.

Le prospettive, invece, di chi ha presentato domanda sono ben diverse perchè non sarà concessa loro la possibilità di rifiutare la sede, pena la cancellazione dalle graduatorie ad esaurimento e naturalmente la perdita della cattedra.

Scuola, piano assunzioni Miur: per cantar vittoria bisogna aspettare

Scampato pericolo 'fallimento', dunque, per il Miur? Ancora è presto per dirlo perchè se da una parte il Ministero assicura che l'algoritmo che assegnerà i posti consentirà alla maggioranza dei precari di insegnare in una delle prime province da loro scelte nella domanda, dall'altra occorrerà vedere se le aspettative verranno confermate.

Ci siamo ormai abituati troppo spesso al buon vecchio proverbio 'Tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare': per esempio, gli idonei del concorsone Profumo del 2012 sono tra coloro che, con tutta probabilità, dovranno fare le valigie.

Assunzioni scuola: almeno 7-8 mila posti scoperti, la 'supplentite' resta

Di certo, non assisteremo al 'completamento' delle tanto osannate 103.000 assunzioni sbandierate ai quattro venti dalla riforma renziana, ma si prevede che almeno 7-8 mila posti non verranno coperti: la più ovvia conseguenza è il ricorso alle tanto 'odiate supplenze', quel terribile male insito nella Scuola che il governo aveva, invece, promesso di debellare.

Il ministro Stefania Giannini ha commentato così i dati risultanti dalla presentazione delle domande: 'I primi numeri sono confortanti, - ha dichiarato il numero uno del Miur - i futuri insegnanti ci stanno seguendo, ora potremo dedicarci alla seconda fase e alla definizione delle deleghe'.