Attraverso una lettera inviata al noto quotidiano 'Il Corriere della Sera', il sottosegretario al Miur, Davide Faraone, ha parlato di sua figlia Sara, senza imbarazzi ma con orgoglio, visto che la giovane è autistica. Quella parola, 'autismo', ti cambia la vita perchè nulla può essere come prima. Sara, da piccola, era precocissima dal punto di vista mentale: poi improvvisamente lo stop e la regressione.

Sara, la figlia del sottosegretario Faraone, una ragazza autistica: 'Non volevo che si sapesse'

Faraone non voleva che si sapesse, non ne voleva parlare: confessa addirittura di aver tenuto nascosta la disabilità della figlia.

Poi, col passar del tempo, ha cambiato idea fino a maturare la decisione di fare qualcosa per Sara e per i bambini autistici, sfruttando le possibilità offerte dal suo ruolo istituzionale. Così, lo scorso anno, è nata la Fondazione italiana autismo, che ha riunito tutte le associazioni che, da anni, lottano per i diritti e le uguaglianze dei 'figli diversi'.

Le storie che riguardano bambini e ragazzi autistici, da undici anni a questa parte, hanno profondamente colpito Davide Faraone, come quella della giovane di Legnano (13enne, quasi come la sua Sara), soprattutto a causa dell'emarginazione che la figlia ha dovuto subire in passato. Per Sara non c'era posto nelle recite di Natale e anche alle feste di compleanno non veniva invitata dai suoi compagnetti di Scuola.

Faraone: 'Gli insegnanti di sostegno ci sono, ma non bastano mai'

Faraone ha sottolineato come, in Italia, fortunatamente, siamo messi molto meglio, sul piano del sostegno ai ragazzi diversamente abili, rispetto ad altre nazioni dove esistono ancora le scuole speciali ma non c'è mai fine al bisogno di 'inclusività'. Ecco perchè c'è ancora tanto bisogno di insegnanti di sostegno e soprattutto di docenti qualificati che siano in grado, soprattutto, di conoscere a fondo le difficoltà dello studente. In Italia, per esempio, non esiste ancora un'anagrafe delle singole disabilità: anche da qui bisogna partire per migliorare ulteriormente la qualità del sostegno offerto ai ragazzi disabili.