Questo giovedì 16 febbraio è in corso nelle principali città d'Italia una vibrante protesta dei tassisti contro l'approvazione del Decreto Milleproroghe. La norma particolarmente contestata dai conducenti di taxi è quella che rinvia a fine 2017 il termine entro il quale il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti dovrà emanare un provvedimento che impedisca "l'esercizio abusivo dei taxi e quelle di noleggio con conducente", compreso dunque Uber, mentre viene eliminata la "territorialità" delle auto Ncc, quelle da "noleggio con conducente" che potranno quindi operare liberamente.

La protesta dei taxi sta intasando le città più grandi d'Italia, fra le quali Milano, Torino, Firenze e Napoli, con evidenti rallentamenti al traffico. A Roma trovare un taxi nelle ore della protesta risulta pressoché impossibile dal momento che la gran parte dei conducenti è sotto al Senato per protestare nel corso della votazione della Fiducia a Palazzo Madama, peraltro approvata in tarda mattinata con 153 voti favorevoli e 99 voti contrari. Il testo passerà ora alla Camera: il 28 febbraio è il termine ultimo per la conversione del Decreto in legge.

La testimonianza di un tassista in sciopero

Durante la protesta davanti al Senato Blasting News ha chiesto un parere sulla motivazione dello sciopero a un tassista.

Marco (nome di fantasia) ci ha detto: "Ho pagato la licenza circa 150 mila euro appena 5 anni fa. Ora da qualche tempo sono arrivati questi low-cost che ci stanno tagliando le gambe. Purtroppo la Politica risponde alle lobby: questi concorrenti come Uber sono dei fondi di investimento internazionali. E' assurdo che nel settore del trasporto ognuno possa fare quel che gli pare. Io se chiedo 2 euro in più del dovuto mi fanno un mazzo così, noi abbiamo una tariffa comunale da rispettare, mentre a loro nessuno chiede niente dal momento che non hanno neppure il tassametro. E poi mi chiedo quale sia la qualità del lavoro in realtà in cui i prezzi sono così bassi".

Gli abusivi approfittano dello sciopero dei taxi per chiedere prezzi esosi ai clienti. Ecco alcune testimonianze

Ma intanto il fatto che la maggior parte dei tassisti regolari incroci le braccia, favorisce per questa giornata da un lato le stesse "compagnie low-cost" e dall'altra anche i singoli "tassisti" abusivi, ovvero quelli senza licenza che soprattutto in momenti di caos ne approfittano per chiedere cifre molto elevate ai clienti, approfittando dell'assenza dei competitori regolari.

Ecco alcune testimonianze raccolte nelle scorse ore davanti alla stazione Termini.

Luciana, signora di Frosinone, arrivata a Roma per partecipare una riunione di lavoro in zona Prati ci riferisce: "Non sapevo niente di questa protesta, appena scesa dal treno sono arrivata in piazza dei Cinquecento dove in genere ci sono decine di taxi. Oggi il deserto, dopo pochi minuti mi sono vista avvicinare da un'auto il cui conducente mi ha offerto un "passaggio". Avrebbe voluto qualcosa come 60 euro per andare in zona Prati. Una cifra incredibile, ovviamente ho detto no. Vado coi mezzi pubblici. Ma qualche turista straniero ci casca".

Michele, dipendente bancario che doveva raggiungere il Parco Auditorium della Musica (fra il Flaminio e Parioli) per un convegno, ci ha detto: "Appena arrivato a Termini ho atteso invano il passaggio di un taxi, poi è arrivato un conducente abusivo che mi ha chiesto 50 euro per portarmi nel luogo dove dovevo arrivare. Chiaramente ho rifiutato, provo ad arrivarci con la metro e con il tram".

Per rendere l'idea basti pensare gli il biglietto ATAC per raggiungere le stesse destinazioni costa solo 1,50 euro, mentre un abbonamento mensile ai mezzi pubblici valido per l'intera città di Roma ha il valore di 35 euro.