I dati rappresentati nell'immagine che vedete in calce al presente contributo non sono le cifre ufficiali dei precari rimasti confinati nel limbo della II fascia delle Graduatorie di Istituto. Al convegno organizzato dal M5S il 4 dicembre dal titolo “II fascia di istituto: ripartiamo da qui, le cifre rappresentate in una slide proiettata nell' auletta dei gruppi parlamentari differivano di 3000 unità in più per i TFA, 9000 Pas in più e 900 unità in meno per gli SFP. Il dato sui diplomati magistrali diceva 52.000, con uno scarto di 20 mila unità che potrebbe essere ricostituito considerando i circa 25.000 maestri di Scuola d'infanzia.

Ma in mancanza di un censimento ufficiale che rigorosamente il Miur si rifiuta di pubblicare, al fine di lavorare ad un piano di ripartizione pluriennale di docenti da immettere in ruolo questo qui andrà benissimo. Il tutto creando un Coordinamento nazionale dei docenti precari che si adoperi per la sua realizzazione.

Una ingiusta esclusione

Marcello Pacifico di Anief, durante il suo intervento al convegno, centra perfettamente il nocciolo della questione. Il governo , siccome non sa come piazzare 200 mila precari perché non ha i soldi e non sa programmare uno sviluppo in grado di produrre risorse, taglia indiscriminatamente sui precari, seri professionisti, perché di questo si parla, professionisti che hanno accumulato anni di esperienze, chilometri fatti di ansie, collegi docenti, riflessioni su verifiche da portare a termine e impegni familiari quando e se resta tempo, occultati e squalificati agli occhi dell'opinione pubblica, riservando loro un inutile e umiliante concorso.

In pratica viene loro detto: siccome siete incapaci di lavorare passate prima per un concorso per il quale c'è un ritardo fino a tre settimane per l'emanazione di tre bandi. Ma persino l'art.97 della Costituzione riserva una eccezione al punto in cui recita “ fatti salvi i casi previsti dalla legge”. E cosa sono questi se non casi di questo genere?

Il lavoro da fare

La creazione di un coordinamento nazionale docenti precari auspicata da Silvia Chimienti dovrebbe solamente armonizzare alcuni dati a disposizione. Il turn over previsto per i prossimi tre anni metterà a riposo circa 180 mila insegnanti della scuola italiana. Guarda caso il totale dei precari della II fascia delle Graduatorie di Istituto.

Rispondo immediatamente all'obiezione che il ricambio avvenga a piena sostituzione degli uscenti in base alle discipline e classi di concorso insegnate. Con gli opportuni aggiustamenti, si può attingere anche dalla III fascia delle GI con quei docenti che hanno già oltre 36 mesi di servizio accumulati. E se ancora non dovessimo centrare l'obiettivo del pieno completamento degli organici di diritto, potremmo utilizzare le GM di un concorso che fosse aperto ai non abilitati. Io dico, non ci vuole uno scienziato per mettere in atto un piano del genere. La domanda giusta è: perché non lo si vuole fare?