Appena qualche settimana fa aveva riscosso successo unanime la notizia del test istantaneo per scoprire se si era affetti, a propria insaputa, della malattia responsabile di immunodeficienza umana, meglio conosciuta con il nome di hiv o Aids. La notizia comunicava la messa in vendita, in quasi tutti i presidi farmaceutici, del primo kit rivelatore della malattia, attestante quasi al 100% il suo decorso. Ovviamente, in caso di responso positivo del test istantaneo, è consigliato il ripetersi degli esami di laboratorio, relativi all'individuazione del virus, per stabilirne la sua scomparsa.
In seguito a questa notizia comunicata qualche mese fa, vi era quella di un team di scienziati britannici, coordinati dal sistema sanitario del proprio Paese, che rivelavano i successi della ricerca volta alla scoperta di una cura efficace e completa contro il virus HIV.
Britannici e la cura per il virus HIV
Come ben sappiamo, la sindrome da immunodeficienza umana coinvolge circa 37milioni di individui in tutto il mondo, causando, ogni anno, il decesso di almeno un milione di persone. Ricordiamo la sorprendente notizia dell'ottobre 2016, quando un'equipe britannica rivelò al mondo la totale guarigione di un paziente 44enne affetto da HIV, con le seguenti parole: "La sfida è grande e siamo appena agli inizi", disse, "ma la scoperta è notevole e sempre più avanti".
Giustamente la notizia venne presa con cautela e non si sbandierò ai quattro venti il 'miracolo', anche perché un episodio di immunizzazione analogo fu registrato nei casi di guarigione falliti, dove il virus HIV tornò a svilupparsi malgrado i precedenti test negativi. I ricercatori sembravano aver trovato un percorso terapeutico efficace, utilizzandolo per risvegliare i linfociti dormienti e una reazione delle difese immunitarie nei pazienti affetti da HIV.
Le nuove scoperte scientifiche e le tecniche innovative sulla prevenzione e 'cura' dell'HIV, non servono per allontanare le preoccupazioni della fondazione Unicef, che mette in guardia il mondo sul rischio di propagazione del virus.
HIV: bambini a rischio virus ogni due minuti
Malgrado le nuove tecnologie messe in atto per anticipare la diagnosi da immunodeficienza umana (test farmaceutico) e le cure che prospettano il miracolo della guarigione, il virus HIV sembra non dare tregua ma propagarsi innumerevolmente.
La notizia è comunicata da Unicef e rivela che finora, i progressi portati avanti per debellare questo 'cancro', non sarebbero sufficienti in quanto, ogni due minuti, un bambino contrarrebbe la malattia senza accorgersene. Entro il 2030 i casi potrebbero colpire addirittura il 60% della popolazione. Il rapporto "For every child: end Aids" dell'associazione Unicef, fa presente che nel 2015 sono morti 41mila ragazzi fra i dieci e i diciannove anni e se non si faranno ulteriori sforzi volti alla prevenzione, il contagio e le morti tra gli adolescenti potrebbero superare le 400mila unità l'anno; questo perché fino ad oggi sono diagnosticati ma curati in ritardo. Il presente articolo vuole evidenziare la 'speranza' che la scienza medica 'regala', grazie alla comunicazione che spesso risulta essere la 'cura' più elementare per difendersi dalle malattie mortali.