Che la sedentarietà non faccia bene questo lo sapevamo già così come sappiamo che l’attività fisica migliora il metabolismo, il sistema cardiocircolatorio e le nostre condizioni psico-fisiche in generale. Lo studio americano, che è stato appena pubblicato, aggiunge un ulteriore elemento: va bene fare attività fisica ma è altrettanto importante non restare seduti a lungo.

Dopo 30 minuti… muoversi

Una ricerca condotta da Keith Diaz e collaboratori, della Columbia University Medical Center di New York, ha coinvolto 7.985 adulti bianchi e neri, di età superiore a 45 anni.

A questi volontari è stato applicato un apparecchietto che monitorava tutto i loro movimenti. Lo studio è durato 4 anni. Mediamente la popolazione selezionata restava in attività circa 16 ore al giorno. Il restante dormiva. Del periodo di attività, restavano seduti circa 12 ore (77% del periodo di veglia). Ma l’attenzione dei ricercatori si è concentrata proprio sul periodo in cui questi restavano seduti, prima di alzarsi e fare qualsiasi movimento. In media questo periodo di ferma era di 11 minuti.

Preso atto di questa situazione, nei 4 anni i ricercatori hanno registrato 344 decessi tra i partecipanti. Andando ad analizzare il profilo attività/sedentarietà di questi soggetti, sono arrivati a trarre delle conclusioni.

Condurre una vita sedentaria, per più di 13 ore al giorno, e restare fermi per periodi di almeno 60-90 minuti consecutivi, fa raddoppiare il rischio di morte rispetto a coloro che invece si muovevano di più e restavano seduti meno a lungo. Il gruppo che ha avuto il rischio di morte più basso è stato quello che restava seduto non oltre 30 minuti consecutivi.

Sebbene questo studio non abbia arruolato un campione rappresentativo della popolazione americana, ha portato comunque a delle considerazioni valide per tutti. Ovvero, è importante fare regolarmente un'attività fisica ma se uno ha un impiego dove è costretto a restare seduto per diverse ore, è assolutamente importante alzarsi qualche minuto ogni mezz’ora per interrompere il periodo di sedentarietà.

La sedentarietà, il nemico silenzioso

La WHO (Organizzazione Mondiale della Sanità) ricorda che la sedentarietà raddoppia il rischio di morte per patologie cardiovascolari e diabete, aumenta il rischio di insorgenza di alcuni tumori come quello al colon, aumenta l’ipertensione, osteoporosi oltre a ripercussioni a livello psicologico con ansia e depressione.

Purtroppo i dati dicono che oggi dal 60 all’85% della popolazione mondiale non svolge una regolare attività fisica sufficiente ad assicurare il proprio Benessere. E non solo nei Paesi occidentali ma anche in quelli in via di sviluppo.

La cosa più preoccupante è che il fenomeno sta interessando anche i bambini. Oltre i due terzi non si muove abbastanza.

E per attività fisica non si intende solo praticare uno sport ma anche semplicemente muoversi, passeggiare, correre.

Probabilmente dovremmo rivedere complessivamente i nostri stile di vita, perché cambiare piccoli gesti come alzarsi da una sedia per qualche minuto, ogni mezz’ora, può fare una grande differenza.