La riforma fiscale su cui sta lavorando il governo sta procedendo a passo spedito. Perché se l’obiettivo è quello di una riduzione del carico fiscale, non poche rilevanti novità dall’anno prossimo interesseranno il mondo delle imprese e dei liberi professionisti. Ad essere nel mirino del governo c'è: l’Ires, l’Irpef e lri. Tre imposte che grazie alla Finanziaria 2017 verranno, almeno alcune, ridotte.
Quanto all’Irpef, l’imposta sulle persone fisiche, sarà possibile un intervento non prima del 2018. L’idea generale è quella di introdurre un’aliquota al 27% al posto delle aliquote del 38% e 41% per le fasce di reddito fra i 15mila e i 75mila euro.
Cosa cambierà per l’IRI e l’IRES?
Per l’Iri, la nuova imposta sul reddito imprenditoriale è arrivata ieri la conferma che avrà un’aliquota del 24% per chi decide di lasciare i redditi in azienda. Per quanto riguarda l’Ires (prima chiamata Irpeg ) ovvero l'imposta sul reddito delle società di capitali ora al 27,5%, la legge di Stabilità 2016 prevede di farla scendere anche al 24%. L’obiettivo del Governo è applicare un’unica aliquota sia al reddito d’impresa che a quello da lavoro autonomo al fine di favorire il reinvestimento degli utili per facilitare le cose a tutte le PMI. Le previsioni dicono che potenzialmente potrebbero trarne beneficio mezzo milione di imprese. Nella Stabilità 2017 è prevista anche una regola che incide sui commercianti e gli artigiani che operano in contabilità semplificata: essi potranno determinare il reddito su quanto hanno realmente incassato.
Verrà applicato quindi il principio di cassa. Finora infatti tali piccoli lavoratori autonomi si sono visti calcolare il loro reddito secondo il criterio di 'competenza economica'. Già dal 2017 infatti si pagherà solo sul fatturato già incassato e non sugli importi non incassati per via dei clienti morosi e degli inadempienti.
Come già descritto in un altro articolo, arriva anche la riconferma tanto attesa, per le detrazioni per le ristrutturazioni e riqualificazioni energetiche degli edifici e il bonus mobili.
Le altre promesse sulla stabilità: Bonus Renzi e Canone Rai
Nella prossima Finanziaria è stato messo nero su bianco anche l’eliminazione degli incrementi di Iva, mentre gli studi di settore diventeranno invece degli strumenti di compliance e non più solo di accertamento.
Si procederà ad un restyling degli indicatori che prenderanno in esame il reddito, i ricavi e il valore aggiunto. Saranno di meno anche gli adempimenti verso l'Agenzia fiscale e gli accertamenti in caso di incongruenze dei ricavi
Fra gli obiettivi del Governo c’è anche quello di proseguire sulla strada delle semplificazioni contabili e verranno rese inefficaci le clausole di salvaguardia. Un'impresa che si preannuncia non facile sarà inoltre quella di arrivare all’integrale deducibilità dell'Imu dal reddito di impresa, definendo l'autonoma organizzazione, per escludere molte piccole imprese dal pagamento dell’ingiusta Irap. Per quanto riguarda il Canone Rai, dovrebbe essere ridotto ad 80 euro, anche se ancora ci sono molti dubbi legati al fatto che finora il canone in bolletta ha fruttato alle casse pubbliche solo 97 milioni di euro, mentre l'intenzione del governo era arrivare a 300 milioni
Il Bonus Renzi è certo che verrà riconfermato, essendoci maggiori coperture finanziarie per tale misura.
Si vuole provvedere inoltre ad una semplificazione delle scadenze per evitare un 'intasamento' di pagamenti fiscali.In legge di Bilancio vi dovrebbe essere altresì anche la proroga per i beni ai soci dopo la scadenza del termine del 30 settembre. Ad annunciarlo un comunicato del MEF dopo che le proroga richiesta dai professionisti non sembra aver trovato un DL a cui appoggiarsi. Per restare sempre aggiornati su tali argomenti potete premere il tasto segui accanto al mio nome.