Negli anni cinquanta, nel mio paesino collinare romagnolo incominciava a nevicare nella prima decade di dicembre, continuando per giorni e giorni. La neve caduta arrivava fino al metro di altezza e, dove il vento l'ammucchiava, superava abbondantemente due metri. La campagna circostante il paese da cui guardavamo dall'alto delle mura Malatestiane, era tutta una vallata bianca. Si poteva scorgere appena la punta di qualche albero di alto fusto e pure le strade erano sepolte tanto che, non si poteva scorgere sia l'inizio che la fine.

Il comune non era munito di mezzi spazzaneve, ma chiamava gli operai del paese che, muniti di badili e pale di legno, spalavano la neve per permettere alla gente di uscire di casa e alle donne di recarsi a fare la spesa nei vari negozi.

Gli spalatori a gruppi di tre o quattro, incominciavano a pulire le strade strofinando ai badili o alle pale cotiche di maiale o stracci unti con lo strutto perchè la neve non si attaccasse. All'epoca, non c'erano auto che dovevano uscire dal garage, ma c'era una vecchia corriera Fiat 126 con il muso davanti e con una scaletta sul dietro da cui si poteva salire per deporre le valigie o dei pacchi sul tetto. Partiva da un altro paese e si fermava al centro del paese, ma a causa della tanta neve, stava anche due o tre giorni senza passare.

C'era un privato che aveva un vecchio camion con la pala a pulire le strade che non erano asfaltate, ma quando si trovava su per una salita o in un rifolo di neve rimaneva bloccato e doveva aspettare gli operai che armati di badile provvedevano a pulirgli la strada davanti e così poteva ricomiciare il lavoro.

Per noi ragazzini era un vero divertimento... Tutto il giorno fuori a fare pupazzi o a tirare palate alle nostre coetanee. Bagnati fradici, perché tanti noi non si potevano permettere gli scaponi, ma solo scarpe normali con le gambe fasciate dalle "ghette ", fasce di stoffa telata per non far passare l'acqua, ma di poca utilità.

E, la sera, al rientro a casa, le nostre mamme ci spogliavano mettendo tutti i panni ad asciugare al fuoco del camino.

La neve durava fino alla fine del mese di gennaio e anche oltre e tante famiglie rimanevano senza legna da bruciare, tanto che, gli uomini muniti di sega, se ne andavano di notte a tagliare qualche ramo di albero in campagna facendo una gran fatica e rientrando a casa bagnati fradici, ma sapendo che avevano dei piccoli o anziani da riscaldare. Oggi, cinque centimetri di neve, mettono in ginocchio intere città con le strade ingolfate di auto e la gente non è più preparata a eventi simili e si trova subito in grosse difficoltà.