I presupposti c'erano tutti: blocco del traffico in alcune città, targhe alterne in altre e biglietti dei mezzi pubblici a prezzi convenienti in molte città d'Italia. Però le precipitazioni, come già annunciato dai metereologi, non sono arrivate in tempo a portare via le polveri sottili dall'aria e quindi i livelli di PM10 sono rimasti (e rimangono) alti in tutte le città dove già si era rilevato un alto livello di inquinamento.

Niente variazioni in città come Milano e Roma, le prime ad essere segnalate nel rapporto di Legambiente e le prime a prendere delle decisioni, per quanto in extremis, per rispondere alle emergenze.

La quasi totalità delle centraline tenute d'occhio nelle due città ha sforato il limite massimo di 50 microgrammi di PM10 per metro cubo. Un motivo in più per tentare di trovare un accordo tra sindaci e governatori, una sorta di guida a come reagire e con che mezzi all'emergenze di smog come quella che sta caratterizzando questi ultimi giorni del 2015. Quello che serve, in poche parole, è un piano nazionale.

Continuano le polemiche

C'era chi aveva apostrofato le misure prese dai sindaci in extremis come inutili e totalmente non sense per andare a impattare sugli alti livelli di PM10 presenti nelle città. Tra questi anche il leader della Lega Matteo Salvini, protagonista di uno scontro a distanza col sindaco di Milano, Giuliano Pisapia.

Della stessa idea anche il governatore della regione, Roberto Maroni, per il quale la conformazione stessa della Pianura Padana necessiterebbe delle misure ad hoc che non possono limitarsi al blocco del traffico per poche ore.

Allo stesso modo il leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, era stato fra primi, almeno in questi giorni, a porre il riflettore sui numeri allarmanti delle morti legati allo smog: ben 68 mila in più rispetto al 2014, come sottolineato dall'Istat. Dati che hanno fornito a Grillo il materiale necessario per sferrare un attacco diretto al governo e ai singoli ministri.

Le richieste di sindaci e governatori

Regole uguali per tutti: è questo il risultato che si tenterà di ottenere domani durante l'incontro tra il ministro dell'Ambiente Galletti e i sindaci e i governatori in arrivo da tutte le parti d'Italia.

Contro lo smog serve un piano organico e non delle iniziative pensate e realizzate in fretta e furia per tentare di tamponare un'emergenza che ha l'aspetto di un fiume in piena e che sicuramente non si esaurirà con l'inizio del 2016.

Dato che non esiste "una bacchetta magica per far sparire lo smog", come sottolineato dal nuovo coordinatore dei governatori delle Regioni italiane, la riunione punterà a trovare delle soluzioni non solo per il breve periodo, ma soprattutto per il medio periodo per combattere concretamente lo smog e non porre delle pezze di volta in volta.

Le proposte emerse dalla riunione dell'Anci Lombardia, tenutasi ieri sera, faranno da base per la discussione che si terrà domani alla presenza del ministro Galletti per l'elaborazione di una proposta nazionale.