Due giorni fa 34 piccole medie imprese italiane si sono aggiudicate i fondi europei messi a disposizione dallo Strumento Pmi. Cinquantamilamila euro sono andati alla torinese Hysytechcon il progetto Synergy per la gassificazione e la conversione in energia rinnovabile.

Nella sfida per i 9,1 milioni messi in palio daHorizon 2020 alle aziende che si distinguono in informatica, comunicazione, trasporti ed energie verdi, le Pmi italiane hanno superato Spagna e Regno Unito.

Approfondendo il loro know how hanno incontrato Repower che da un secolo fornisce componenti per l'automotive alle duemila imprese della filiera prese in considerazione nello studio dell'Osservatorio sulla componentistica automotive italiana.

Lo ha divulgato ieri l'Associazione nazionale filiera industria automobilistica.

La conosce pure il Center for Automotive & Mobility Innovation dell'Università Ca'Foscari di Venezia, perché l'azienda con sede nei Grigioni,confinanti con l'Italia, è sempre stata all'avanguardia nell'elaborazione di modelli di auto elettrica. Entrambi i centri studi sull'automotive sanno che Repower in Italia è ricercata dalle Pmi per l’innovazione e il ricco portafoglio di servizi e prodotti, a cui si sono aggiunti Focus e Wampa, difficilmente replicabili dai competitor.

Riguardano il check up e la manutenzione degli impianti che producono energia. E ora anche i subfornitori della filiera automotive, l'anello debole della catena per Marisa Saglietti, responsabile del centro studi Anfia, si devono adeguare all'eccomerce, al car sharing e al car podding.

Devono sapersi relazionare con chi è attivo in questi settori come appunto la Spa Repowerche commercia i suoi prodotti sostenibili, non disdegnando il trading transfrontaliero.

I dati dell'Osservatorio sulla componentistica

Secondo Vincenzo Ilotte, presidente della Camera di commercio di Torino, il Piemonte con la sua filiera automotive che produce tutti i componenti per l'auto, meno che i pneumatici, si rivela la motor valley d'Italia, soprattutto in engeneering e design.

E' il momento di potenziare questi settori, vista la ripresa del mercato dell'auto che vede nel 2015 al primo posto la giapponese Toyota, che al Salone di Parigi ha presentati il Suv coupé amotorizzazione ibrida e a benzina, con 10,29 milioni di autovricoli, la Volkswagen con 10,26 milioni, la General Motors con 9,69 milioni.

Per il momento è interrotta la dipendenza dell'automotive italiano da FCA che nel 2015 non ha prodotto nemmeno 5 milioni autoveicoli.

Ora l'auto leggere italiana e la Repower devono guardare anche all'India all'avanguardia negli studi del settore e alla Corea del Sud dove la Hyundai ha stupito tutti con il suo nuovo modello green.

La Cina, pur essendo il primo Paese come produttore di autoveicoli del mondo sta vedendo diminuire la domanda interna. Seguono la Cina gli Usa e Giappone. Il mercato dell'auto si sta spostando da aeree di antica tradizione automobilistica verso aeree con grandi potenzialità di sviluppo nella sostenibilità e nel design.

Nonostante la rivoluzione automotive al Museo Nazionale dell'Automobile di Torino apre fra due settimane il centro per il restauro di vetture d'epoca, grazie all'accordo con la Fondazione Centro per la Conservazione e il Restauro dei Beni Culturali della Venaria Reale.

Si adotteranno per i 70 pezzi da collezione i metodi che si usano per le opere d'arte. Per ora sono visitabili su prenotazione ed esposta c'è anche una centralina per la ricarica elettrica firmata Repower.