Siamo all’ultima settimana di ottobre e ciò sta a significare che tra un mese entrerà in vigore l’inverno meteorologico. Per quello astronomico bisognerà attendere il solstizio del 21 dicembre. In questi ultimi tempi c’è stata parecchia dinamicità in Italia, con fasi alterne di caldo anomalo e fresco con temporali. Dopo il maltempo dei giorni scorsi, gli aggiornamenti sulle Previsioni meteo rivelano che ottobre si concluderà con il sole, complice l’alta pressione che risalirà la penisola. Le temperature saranno al di sopra della media, ma tale situazione non durerà a lungo.

Infatti, nei primissimi giorni di novembre, per l’esattezza durante le festività di Ognissanti, avremo l’ennesima svolta, con aria fredda proveniente da nord, la quale darebbe luogo alla prima irruzione invernale di quest’anno. I valori termici saranno in diminuzione. Dall’estate ‘fuori stagione’ verremo catapultati nell’inverno in brevissimo tempo. Si tratterà soltanto di un assaggio, ma cosa ci attenderà nei mesi che seguiranno? Di seguito andremo ad analizzare il modello climatico NMME e gli sviluppi della Niña di cui tanto si parla.

Previsioni del tempo: inverno rigido o mite?

Gli esperti meteorologici hanno preso in considerazione il modello NMME ed hanno constatato che nella stagione fredda non farà poi così freddo.

Infatti, dovrebbero verificarsi temperature più elevate della media sul Vecchio Continente, con scarti termici più marcati nelle zone più settentrionali. Il gelo rimarrebbe confinato più a est dell’Europa, mentre sul bacino del Mar Mediterraneo avremmo una condizione climatica influenzata da flussi atlantici, con intermezzi d’alta pressione, che renderebbero miti e secche le giornate.

C’è poi l’incognita data dalla Niña, fenomeno che a detta di alcuni potrebbe suggestionare la stagione invernale. Le ripercussioni sul meteo in Europa sono al momento controverse, anche se le ultime notizie parlano di sviluppi importanti. In seguito ad una fase pressoché neutrale, la Niña è riapparsa sull’Oceano Pacifico. Lieve l’anomalia registrata in un primo momento relativa alle acque superficiali, mentre in questi giorni il fenomeno è tornato a funzionare, con la complicità degli alisei.

Si è, dunque, rafforzato il raffreddamento e le percentuali di possibilità di vedere la Niña protagonista nei prossimi mesi sono salite al 70%.

Ad essere interessata sarà principalmente la zona settentrionale continente americano, con conseguenze decisamente minori sull’Europa, e sull’Italia naturalmente. Da noi sarà percepito in maniera più debole il fenomeno, che potrebbe mescolarsi ad altre dinamiche, agendo in maniera indiretta sul clima ed incidendo sul vortice polare tramite il riscaldamento, i cui risultati bisognerà valutarli più avanti. In attesa di aggiornamenti sulle previsioni del tempo, vi invitiamo a seguirci cliccando sul tasto in alto.