L’essere umano, preso freneticamente a vivere nel mondo che ha creato, spesso e volentieri non si preoccupa dei fenomeni che colpiscono il pianeta Terra, come se fosse qualcosa di esterno, qualcosa che non ci riguarda. Perdere una certa somma di denaro, quello si che invece rappresenterebbe un problema. Eppure si dovrebbe capire che se capitasse qualcosa al pianeta che ci ospita, non farebbe bene a nessuno di noi. Un'altra cosa fondamentale che non dovremmo mai dimenticare, è che la razza umana ha ormai basato la sua intera esistenza sull’uso della tecnologia, senza la quale si vedrebbe inevitabilmente in seri problemi.
Il telescopio di muoni GRAPES-3, situato nel laboratorio di raggi cosmici del Tifr, Ooty (India), nel giugno del 2015 ha rilevato un’esplosione di raggi cosmici galattici che ha provocato una frattura nello scudo magnetico terrestre. La causa di questo avvenimento è stata un’esplosione coronale solare, la quale ha rilasciato una nube di plasma che ha colpito il nostro pianeta.
I black out causati dalla tempesta magnetica
Viaggiando a circa 2,5 milioni di chilometri all’ora, la nube ha compresso la magnetosfera scatenando una violenta tempesta geomagnetica. L’espulsione dei raggi cosmici corrispondenti a circa 20 GeV è durata circa due ore, e l’impatto si è fatto sentire in molti Paesi, situati ad alte latitudini, dove si sono verificati numerosi black out delle strumentazioni elettroniche.
La magnetosfera terrestre ha il compito di proteggere il pianeta dai numerosi flussi di raggi cosmici e solari, e logicamente, dall’impatto di radiazioni energetiche di una certa intensità. Il telescopio ha fornito dati in grado di capire che è stata provocata una rottura, seppur temporale, dello scudo magnetico della Terra, che ha provocato l’ingresso di particelle di raggi cosmici (anche se di bassa intensità).
Secondo gli esperti questo indica un indebolimento passeggero dello scudo magnetico terrestre e potrebbe essere utile per capire meglio l’impatto che hanno le super tormente solari sulle nostre infrastrutture tecnologiche. Questo servirebbe non solo a salvaguardare eventuali problemi sulla Terra, ma anche a tenere al sicuro la vita degli astronauti.