Natale è alle porte, ma una volta archiviato ci attenderanno i festeggiamenti di Capodanno. Come da tradizione, la notte di San Silvestro vedrà andare in scena cenoni e veglioni, ma anche concerti in piazza gratuiti. Qualunque sia il modo in cui si attenderà l’arrivo del 2017, gli italiani devono sapere una cosa, quest’anno bisognerà attendere un secondo in più prima di stappare lo spumante e fare il brindisi. Il 2016, infatti, durerà di più, seppur di pochissimo, perché bisognerà uniformarsi al rallentamento della rotazione della Terra. Nella notte del 31 dicembre, dunque, verranno spostati avanti di un secondo gli orologi atomici, quelli che regolano il tempo universale.

Il 2016 dura un secondo in più, ecco il motivo

Il provvedimento è stato deciso da parte dell’International Earth Rotation and Reference Systems Service. L’ente provvederà, a breve, all’adeguamento del tempo scandito dagli orologi atomici con la lunghezza del giorno dettata dalla rotazione terrestre. Quest’ultima non è costante, perché ci sono diversi fattori ad influenzarla. In primis la forma sferica non perfetta, poi i movimenti del nucleo della Terra e i grandi sismi in superficie, nonché la Luna e il Sole, che contribuiscono al rallentamento del moto con la loro forza di gravità. Gli scienziati hanno constatato una diminuzione della velocità di circa 2 millisecondi giornalieri, che con il passare del tempo si accumulano fino a formare un intero secondo.

Seppur a molti possa sembrare poco, ciò non lo è affatto. Per tale motivo, si provvede a riassestare il tutto.

Ad oggi abbiamo accumulato un rallentamento, che ha portato ad una disparità tra UTC e UT1. L’UTC è il Tempo Coordinato Universale, quello che permette di ricavare i fusi orari del nostro pianeta, mentre l’UT1 è la misura del tempo, che si basa su metodi astronomici.

Solitamente, per tenerli allineati, si procede con una correzione agli orologi atomici, visto che è impossibile adeguare la rotazione della Terra a questi ultimi. L’ultima volta in cui si è provveduto ad aggiungere un secondo è stato nel giugno del 2015, ma dal 1972 è stato fatto addirittura 26 volte, con intervalli che variano tra 6 mesi e 7 anni.

Nell’eventualità che non si procedesse a questo adeguamento, avremmo delle conseguenze importanti, specie nell’era moderna con tutti i computer che ci sono, il cui tempo si basa sull’NTP, regolato a sua volta sull’UTC; le conseguenze sarebbe il tilt del trasferimenti tramite internet. Che dire di tutti quei sistemi GPS? Una mancata sincronizzazione porterebbe fuori rotta i mezzi di trasporto come navi e aerei, nonché le auto. Per questo motivo, il 2017 arriverà un secondo di ritardo. Dunque, ricordatevelo nel momento in cui inizierete a scandire il conto alla rovescia prima di mezzanotte, altrimenti festeggerete in anticipo l’arrivo dell’anno nuovo.